Il Napoli di Sarri è una realtà rivoluzionaria. Onore e merito al tecnico che conosce il significato di sacrificio

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I suoi occhi bassi a volte, il suo sorriso complice, la sua sincerità nel dire sempre ciò che pensa e l’umiltà nel non cercare mai la fama, sono stati gli ingredienti principali del successo di Maurizio Sarri, l’allenatore del Napoli che ha rivoluzionato il modo di giocare dei partenopei dall’era Benitez. Il suo motto è lavoro, lavoro, ma sempre divertendosi, e i suoi ragazzi si sono divertiti e si divertono tanto, e questo arriva anche ai tifosi, ecco perchè è arrivato subito al cuore di tutti questo suo modo di vedere il calcio. Con grande umiltà è passato dal suo modulo di base 4-3-1-2, al più consono al Napoli 4-3-3. Sarri, il banchiere operaio, è quello che ha fatto una lunga gavetta prima di approdare in Serie A, ma forse proprio per questo, se da un lato ha fatto storcere il naso a molti addetti ai lavori, dall’altro ha dato proprio in questo segnali di sicurezza. I risultati sono arrivati, in termini di punti e gol segnati, ma soprattutto di lavoro in campo, portando una squadra arrivata quinta l’anno scorso e col quinto fatturato in campionato ai risultati attuali. Ma forse la sua più grande vittoria è stata trasformare una squadra con un centrocampo e una difesa piena di falle, nella squadra che si impone in campo, forte, grintosa e continuamente alla ricerca del gol, per la gioia di tutti i tifosi. Tutto questo senza fare nessuna macumba strana, nessun rito scaramantico, ma solo ed esclusivamente lavorando con sacrificio, ed infondendo nei giocatori fiducia in sè stessi, ma sempre con la consapevolezza che il calcio in fondo resta sempre un gioco.

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