Mister due miliardi, Savoldi, qualche rimpianto ce l’ha: “Bisognava crederci di più, a Torino e a gennaio…”

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Mister 2 miliardi, alla storia è passato così. Tanto costò il suo passaggio al Napoli, questa la cifra pagata da Ferlaino per portarlo in azzurro dopo una vita passata al Bologna. Ai partenopei serviva il “bomber”, ed il bomber, per provare a vincere lo scudetto, arrivò. E Beppe Savoldi, che oggi parla ai microfoni de “Il Mattino”, sbarcò all’ombra del Vesuvio. «Ai miei tempi solo Pulici e Boninsegna ci riuscirono: solo loro vinsero la classifica dei bomber giocando nella squadra che poi arrivò davanti a tutti. Non mi meraviglio che nonostante i 30 gol di Higuain il Napoli finirà secondo. È stata anche la mia maledizione».

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La sua carriera è tutta in questa sfida? «Otto anni a Bologna, i più belli della mia vita. Ma dissi di sì al Napoli con convinzione, convinto di venirea vincere finalmente qualcosa. Avevo rifiutato due anni prima la Juve e l’anno prima la Roma. Arrivai per scalare l’ultimo gradino ma non ci sono riuscito. Peccato».
55 gol in 4 stagioni. Uno anche al Bologna. «E festeggiai. Ricordo benissimo. Perché a me l’ipocrisia di adesso, la stupidità di chi dopo aver fatto gol tiene le mani basse, fa il muso triste mi manda su tutte le furie. Se uno non vuol far gol per non dare un dispiacere ai vecchi tifosi, se ne sta da un’altra parte».
Higuain capocannoniere. Ma il Napoli non vincerà il titolo. «Non sono stupito. Negli ultimi tempo forse solo Ibrahimovic è riuscito con l’Intera fare la doppietta. Ma c’è un motivo…».
Ovvero? «Quando ha una stella, tutti si impegnano al suo servizio. Quando non c’è un fuoriclasse ognuno sa che deve dare anche il proprio contributo».
Stasera il pronostico è facile nonostante la depressione per la resa-scudetto? «Il Bologna ormai può dire qualcosa solo nella partite in casa. È appagato, non ha neppure più grande voglia di stringere i denti. La salvezza è in tasca, Donadoni è risollevato la baracca: a un certo punto, mi sembrava davvero messo male».
Il Napoli deve blindare il secondo posto? «La Roma non può insidiare gli azzurri, il divario tra le due squadre è enorme. Così come poco credo che l’Inter acciufferà la Roma. Credo che alla fine questa sarà la classifica finale della serie A».
Rimpianti per il Napoli? «Quando era prima doveva crederci di più. Doveva essere più convinta delle propria forza. Penso che perdere a Torino contro la Juventus sia stato il crocevia mentale della stagione».
Cosa deve fare il Napoli per colmare il gap? «Quando prese Savoldi spendendo quella cifra che fece così tanto scandalo, era appena arrivato secondo. Non badò a spese quell’estate pur di riuscire a raggiungere la Juve. Non vi riuscì, ma io di gol ne feci tanti in quella stagione».
Dunque, puntare sul mercato? «A gennaio sono convinto che qualcosa in più poteva essere fatto per dare qualche cambio in più a Sarri».
Ma una squadra che vince tutte queste gare? «Ai miei tempi, vincerne 4 o 5 partite di fila era un record assoluto. Ora ne vincono 15 o 20 come se nulla fosse. Penso che molto dipende anche dal livello complessivamente modesto di questa serie A».
Che ne pensa della moviola? «Non mi fa impazzire».
Se ci fosse stata nel ‘73 lei avrebbe vinto da solo il titolo di capocannoniere. «Non sono convinto. Perché ad Ascoli la palla sarebbe entrata certamente in porta ma il ragazzo (il raccattapalle, ndr) la calciò fuori prima che varcasse la linea bianca. Più che un gol fantasma è stato proprio un non-gol. Il moviolista cosa avrebbe dovuto fare?»

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