E’ una vittoria di quelle che pesano e Gaetano Auteri non lo nasconde. «I complimenti vanno fatti ai ragazzi, io sono solo la minima parte di questo gruppo. Abbiamo conquistato tre punti pesantissimi con grande merito migliorando nella seconda frazione ciò in cui avevamo stentato nei primi quarantacinque minuti. Nel finale abbiamo preso il sopravvento sugli avversari creando e costruendo occasioni da gol». A chi gli attribuisce meriti per aver indovinato i cambi risponde con umiltà. «Non concordo. A volte sono dei fatti casuali a determinare l’esito delle partite. Ho sempre detto che questi ragazzi sono tutti importanti allo stesso modo e che chi resta fuori può incidere in qualsiasi momento. Sono orgoglioso di loro». L’ultima considerazione è sul pubblico: “Una cornice fantastica, sarebbe bello se tutti questi venissero a Martina domenica. So che non è possibile ma sarebbe bellissimo».
L’uomo partita del giorno è Alessio Campagnacci che può finalmente togliersi qualche sassolino dalla scarpa: «Entrare e incidere è un sogno. Me lo sentivo, avevo buone sensazioni e per fortuna tutto si è realizzato. Quando i miei compagni mi hanno abbracciato mi sono emozionato. Sono molto introverso, però mi faccio voler bene facilmente. Li ringrazio per questo bel gesto e anche per gli schiaffi che mi hanno dato dopo aver gonfiato la rete».
Di umore diverso Francesco Moriero, tecnico del Catania, che al Vigorito ottenne la promozione in B alla guida del Crotone: «Abbiamo provato a limitare il Benevento ma non dimentichiamo che ci siamo trovati al cospetto di una squadra che merita la prima posizione più di ogni altra. Da parte mia posso dire che se i miei ragazzi giocheranno così nelle prossime tre sfide otterremo la salvezza».
Corriere dello Sport