Nell’ era di Internet è la rete il giudice più severo ed irrispettoso. E Rizzoli ci è scivolato dentro. Sul web è diventato anche un cartoon ironico, stile Simpson. Da incorniciare la reazione di Bartomeu, numero 1 azulgrana che ha detto: «Era rigore ma non è per colpa dell’arbitro che siamo stati eliminati». I calciatori e Luis Enrique, invece, l’hanno presa peggio. D’accordo, il Barça non avrebbe meritato, ma quel rigore era sacrosanto e andava fischiato. Sui giornali il torto il giorno dopo era diventato un’ingiustizia, per poi trasformarsi in furto. Dose rincarata dai quotidiani a grande diffusione più vicini al Barcellona e al Real Madrid. Tra le pagine dei quotidiani che Rizzoli aveva sottobraccio mentre tornava a casa spiccava il titolo di «Sport»: «Vergognoso», con riferimento pure alla mancata espulsione di Iniesta. Insomma, oltre ad aver scontentato tutti, Rizzoli è riuscito nell’impresa di calamitare su di sé i fari di tutta l’opinione pubblica. I fatti del «Calderòn» fanno ritorrnare a galla quanto fatto prima dall’arbitro bolognese. Non erano vittimismo i dubbi e le accuse post-derby. In poco meno di un mese Rizzoli ne ha combinate di tutti i colori, il tutto completato dall’ intervista in cui avanzava l’originale teoria che sarebbe stato lui a dare la «testata» allo juventino Bonucci. Sembra essersi smarrito l’ arbitro della finale Germania-Argentina nel 2014 in Brasile. (tratto da Il Mattino)