Il punto della situazione – di R. Muni: “Vedi Napoli e poi…”
Partita delicata quella in programma al San Paolo, che il Napoli ha saputo vincere nel solo modo che conosce: domando l’avversario con il gioco. Napoli-Verona, come detto, era una partita insidiosa per diversi aspetti. In primis, la questione della lunga squalifica inflitta a Higuaìn per i fatti di Udine e le code velenose che ne sono conseguite, fino ad arrivare al flash mob organizzato in città.
La vicenda del Pipita faceva temere una sbandata della squadra, distratta da fatti extracalcistici e priva anche di Mertens e di Koulibaly oltre che del tecnico Sarri. Sul morale della squadra poteva pesare anche il fatto che la Juve, scesa in campo ancora una volta prima degli azzurri, aveva battuto il Milan a domicilio con un gol, quello del sorpasso firmato da Pogba, viziato da un fallo dello stesso autore del gol. Viene da chiedersi se i nostri avversari vinceranno mai una partita ed un trofeo senza macchia. Infine, il comportamento dell’Osservatorio che, in maniera molto sorprendente, aveva dato il via libera alla tifoseria ospite a seguire la propria squadra in trasferta al San Paolo; un trappolone potenziale in cui la tifoseria azzurra è riuscita a non cadere nonostante le continue provocazioni dello sparuto gruppo di tifosi scaligeri e qualche bomba carta lanciata nei loro pressi da qualche tifoso azzurro. Quella con il Verona è stata la partita di Manolo Gabbiadini, che ha sopperito nel migliore dei modi all’assenza del capocannoniere del campionato. Un gol, quello del vantaggio e qualche altro ottimo spunto a cui si è opposto il giovane portiere ospite. Nel complesso Gabbiadini ha giocato una buona partita tanto da meritare la standing ovation del San Paolo al momento della sua sostituzione. Chi ha letteralmente fatto a pezzi la difesa scaligera è stato Callejòn, che oltre al gol del definitivo 3 a 0, ha giocato una delle migliori partite da quando veste l’azzurro. Partendo dalla solita posizione sull’out destro, ha giocato pressochè a tutto campo, mandando in tilt i difensori di Del Neri, che mai lo hanno arginato durante tutti e novanta i minuti. Al festival dei fuoriclasse non poteva mancare il capitano, Marek Hamsik che ha fatto la differenza tra le due squadre, esaltato e coadiuvato da Jorginho, padrone assoluto del centrocampo di Sarri. Napoli-Verona è stata anche la partita delle seconde linee, con Chiriches e David Lopez, oltre a Gabbiadini di cui si è già detto, impiegati sin dall’inizio ed El Kaddouri entrato a partita in corso. Premesso che tutte le seconde linee gettate nella mischia da Sarri hanno giocato bene, meritando una sufficienza piena, El Kaddouri è riuscito ad entrare subito in partita, servendo a Callejòn il pallone del 3 a 0. Probabilmente non si è mai detto a sufficienza sul talento dell’egiziano, un calciatore utile per la sua duttilità che, sebbene per qualcuno possa apparire come un limite, ne rappresenta una ricchezza di assoluto valore per l’allenatore. Un elemento che, sebbene sia difficilmente salito alla ribalta, rappresenta uno di quei calciatori su cui ogni allenatore vorrebbe poter contare. Il Napoli torna alla vittoria e cancella la delusione di Udine e, sebbene abbia abbandonato definitivamente i sogni tricolore, riesce a mantenere il secondo posto con un certo margine di sicurezza, con la Roma distante sei lunghezze. A tale proposito verrebbe spontaneo dire: giù le mani dalla Champions! Eh già, dopo aver tanto agognato il primato della Juve, adesso si sta cercando di fare altrettanto con il secondo posto in favore della Roma…una posizione che nessuno più del Napoli meriterebbe e che Reina & co. hanno il dovere di difendere fino alla fine! Chiosa finale sull’Hellas Verona. Che la tifoseria scaligera sia becera e razzista non è certo una novità e non fa più notizia. Anche al San Paolo si è esibita nei soliti cori vecchi e abusati, scatenando la reazione ironica della tifoseria napoletana…Giulietta è ‘na zoccola docet! Fa tristezza sentire il diesse Bigon, evidentemente ancora in preda al livore verso la sua ex squadra, lamentarsi per l’arbitraggio subito dalla squadra gialloblu. Nell’episodio dell’ammonizione di Albiol si è omesso un particolare: il difensore azzurro aveva la maglia strappata e l’arbitro avrebbe dovuto assegnare al Napoli il calcio di rigore, con il quale non ci sarebbero state proteste da parte dello stopper spagnolo. Chiarito questo episodio, all’Hellas Verona, prossimo alla retrocessione in serie cadetta, dedichiamo lo striscione apparso in curva domenica: vedi Napoli e poi…
Riccardo Muni