Malagò (pres. Coni): “Troppe polemiche su questa sentenza, tutto nasce da scelte soggettive e da quanto scritto nel referto”
«Il tifoso del Napoli si sente violentato da questa sentenza, i puristi dei regolamenti, invece, la ritengono corretta. Tutto nasce da scelte soggettive dell’arbitro e da quanto viene scritto nel referto». Così Giovanni Malagò, presidente nazionale del Coni, sul caso Higuain e successive polemiche ai microfoni de Il Mattino:
Presidente, cosa pensa della sentenza su Higuain? «Guardi, non posso mettermi a giudicare se sono giuste una, quattro o cinque giornate di squalifica. È sbagliato che ci possano essere delle interpretazioni, degli equivoci. Deve esserci sempre un criterio. Ripeto, tutto nasce da ciò che viene scritto nel referto. Poi in automatico si decide applicando il regolamento. Ma il calcio non ha bisogno di polemiche».
Come giudica il comportamento del giudice sportivo Tosel e dell’anticipazione del contenuto della sentenza? «Non ne parlo. Giustizia sportiva e antidoping sono argomenti sui quali preferisco non rilasciare dichiarazioni».
E il silenzio di De Laurentiis come va interpretato? «Aurelio è un mio amico, ha un carattere che lo porta spesso a vivere il calcio con passione, così come fa per il cinema e altre esperienze lavorative e di vita. Sono scelte personali. Di certo, i risultati della sua gestione sono sotto gli occhi di tutti».
Chi vincerà lo scudetto? «La Juventus ha un vantaggio che sembra in grado di gestire ma è pur vero che negli ultimi vent’anni ci sono state due rimonte clamorose con Milan e Lazio che hanno ribaltato la situazione in classifica»
Continuiamo a parlare di calcio. Tra un paio di mesi cominciano gli Europei. Cosa si aspetta dalla Nazionale azzurra? «Ne ho parlato questa mattina (ieri, ndr) con il Ct Conte, che è venuto a trovarmi in sede per prendere un caffè. Questo Europeo ha una catteristica: si può vincere e perdere con chiunque. C’è molto equilibrio. Insomma può accadere di tutto».
L’allarme terrorismo la preoccupa? «Non è nostra competenza considerato che gli Europei si disputeranno in Francia. Vedere certe immagini fa male, crea dolore e tristezza ma bisogna andare avanti e non cambiare le abitudini della gente e, dunque, dello sport. Comunque, non c’è una preoccupazione particolare».
Chi sarà il successore di Conte? «Non sta a me decidere, i presidenti federali hanno libertà di scelta, sono loro a doversi assumere le responsabilità. Bisogna capire innanzittutto l’identikit su cui puntare: un allenatore navigato, un giovane che segue o ha seguito un percorso interno o un tecnico con esperienze all’estero».