Omar El Kaddouri è un giocatore che nella rosa del Napoli si attesta singolarmente tra tre categorie: quella dei titolarissimi, dei “titolari vicari”, alias Chiriches, David Lopez, Mertens e Gabbiadini, e i giocatori che il campo lo hanno visto pochissime volte: Maggio, Valdifiori e Strinic. Storia singolare quella del belga-marocchino in partenza fuori dei piani tecnici di Mister Sarri e utilizzato inizialmente per come pedina di scambio prima per Darmian, poi per Vrsaljko. Invece le cose sono andate diversamente: il centrocampista. maturato tantissimo grazie alla guida di Giampiero Ventura, è riuscito ad ottenere quella chance che con Mazzarri e Benitez non aveva mai avuto. Solo che al Torino El Kaddouri godeva di una maggior libertà di movimento, potendo contare sull’appoggio di due centrocampisti di contenimento, mentre a Napoli le cose, o meglio, la posizione, è cambiata. Il tecnico toscano lo ha incastonato nel suo 4-3-3 come esterno offensivo e, dopo le iniziali perplessità, ha accettato la sfida mettendosi a disposizione di tecnico e squadra con umiltà ed abnegazione. “Lanciato nella mischia nelle notti europee” come scrive il Roma, il nazionale marocchino, come in Coppa Italia, ha poi segnato il 3-1 al Genoa che oltre a una soddisfazione personale vale come un richiamo per Sarri: è un giocatore che vale e che merita più considerazione e che non può essere considerato una semplice riserva, seppur di lusso.