Bonucci-Rizzoli, Aia: “Giallo giusto, non c’è alcuna testata”

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Il caso Bonucci-Rizzoli, così come viene definito il duro faccia a faccia tra il difensore juventino e l’arbitro del derby della Mole, sta facendo discutere e l’Aia si è espressa in merito. La Gazzetta dello Sport, sull’ argomento, scrive: “In realtà non c’è nessuna testata di Bonucci a Rizzoli. Le immagini sono chiare: il bianconero sta protestando con l’addizionale Irrati per il rigore dato al Torino. Rizzoli lo vede e si avvicina al giocatore che a quel punto si gira, seguendolo e continuando a protestare con una stretta marcatura. Atteggiamento sbagliato e punito col giallo, forse tardivo. Ma comunque è il provvedimento corretto per quel tipo di situazione. E’ questo, infatti, il giudizio dei vertici arbitrali, stupiti e sorpresi per la tempesta in un bicchiere d’acqua. Istituzioni che valutarono come «gravissima» invece l’ammonizione che Rizzoli diede a Francesco Totti nel 2008 in cambio dei tre «vaffa» avuti dal capitano giallorosso durante Udinese-Roma. Episodio ieri richiamato sul web è accostato alla presunta mini testata di Bonucci. Nel 2008 il fischietto bolognese pensò di ritirarsi e fu sospeso dalle gare di A per diversi mesi, mentre tra 3 settimane (a causa della sosta) sarà di nuovo in campo, come previsto dal turnover stilato da Domenico Messina. Troppi errori, in quasi tutte le partite. E i big (da Orsato a Rizzoli) non hanno aiutato. Probabilmente è stata la domenica peggiore. In vista del finale di torneo infuocato su tutti i fronti, Messina ha richiamato i suoi a maggiore attenzione. La sosta servirà a ricaricare le pile, ma è chiaro che tutti devono ridurre al massimo gli errori. Quelli del derby di Torino contestati a Rizzoli sono soprattutto le due seconde ammonizioni non date a Bonucci e Glik, oltre al fuorigioco inesistente chiamato a Maxi Lopez sul possibile 2-2. La svista più pesante, ma era una chiamata tutt’altro che semplice, nonostante qualcuno l’abbia voluta far passare in questo modo. Più controverso il giallo risparmiato ad Alex Sandro sul rigore (contestato dagli juventini) concesso al Torino. Si poteva dare, specie rivedendolo in tv. Ma dal campo le sensazioni della squadra arbitrale erano state diverse”.

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