Parliamo del centrocampo – di Gabriella Calabrese: “Dopo l’ampasse, la mediana riprende a girare”
Fa densità a centrocampo Gasperini e, il suo pressing alto e la sua mediana, mettono in seria difficoltà il portatore di palla azzurro e, Jorginho, nella fattispecie ne soffre. C’è sempre un attaccante che va a prendere l’italo brasiliano, fresco di convocazione in Nazionale, e quando non ci arriva la punta, ci pensa Dzemaili. Sente il fiato sul collo il regista azzurro, ma nonostante tutto, addomestica palloni e se li fa dare, cerca di tenere la posizione e di farsi trovare, in modo da essere faro per i compagni. Il problema è che tutto il Napoli pare affannare, si è complicato la vita da solo, concedendo il gol a Rincon e adesso annaspa. Smanioso, indeciso, troppi i passaggi sbagliati, una velocità statica che non fa ragionare. Gasperini tatticamente se la gioca bene e riparte senza paura. Spesso la linea mediana azzurra viene superata senza particolari problemi. Anche perchè il solo Allan non può mediare, nonostante si danni l’anima, non può opporsi a tutti, vorrebbe una mano, magari da Hamsik, ma il capitano, nel primo tempo, ha poche idee e confuse. Negli spogliatoi, all’ intervallo, ci si sarà guardati negli occhi, o sarà scesa la manna dal cielo di Fuorigrotta, fatto sta che la musica è diversa ed è diverso lo spirito della metà campo partenopea. Ci si ricorda che la virtù sta nel mezzo e il mezzo riprende ad andare. Allan ricomincia a recuperare, sfera e avversari, rifiata e corre, spesso va in fuga, si alza sui pedali e ritorna. Jorginho gestisce passaggi e palloni, tutti i palloni, e smista, scarica e imbeccca. E Marek, che nel primo tempo pareva eclissato, ritorna ad essere Marek. Elegante, esplosivo, gioca al volo e di prima e “assiste”. Sono suoi gli assist per la perla di Higuain e la gran palla data a Gabbiadini per il gol di El Kaddouri. Il sogno continua e si continua a giocare per il sogno.
a cura di Gabriella Calabrese