Non solo Higuain: la forza degli azzurri è il possesso, in 3 gare ha superato il 75%. Siamo il Barcellona italiano
I l calcio è fatto, anche, di paradossi. Quando Benitez si è seduto sulla panchina del Napoli era naturale aspettarsi una squadra votata al tiquitaca spagnolo. Invece, il Napoli «modello Barcellona» è frutto dell’idea di calcio di Maurizio Sarri, che viene dalla sana provincia italiana dove catenaccio e contropiede hanno sempre funzionato.
A Palermo, nel dopogara, Sarri ha elogiato i suoi, ma non ha mancato di sottolineare come il possesso palla debba sempre essere finalizzato a cercare la via del gol. Dunque, come succede spesso, i numeri raccontano una verità incontrovertibile, ma parziale. Al Barbera, come con il Carpi in casa e a Frosinone, il Napoli ha praticamente nascosto l’attrezzo agli avversari toccando vette percentuali di possesso palla che rappresentano oro, argento e bronzo per il campionato in corso e che sono nella top ten degli ultimi dieci anni. Roba, appunto, da Barcellona. Quel che conta di più, però, è che queste gare, come tante altre, il Napoli le ha vinte. Che poi le abbia vinte comandando il gioco è un aspetto importante ma secondario. Per la manovra del Napoli è fondamentale che il terreno di gioco sia sempre in perfette condizioni, «un biliardo», con Jorginho che ha il compito di fare da sponda per i compagni andando in pratica a chiudere una infinità di triangoli anche con banali passaggi orizzontali o all’indietro che però costringono le difese avversarie a continui accorgimenti. È lui il fulcro del gioco azzurro: domenica ha completato 152 passaggi su 164 mandando sempre fuori tempo il pressing del Palermo. Difficile dire se sia più il Napoli ad esaltare il gioco di Jorginho o viceversa. Di certo, l’italobrasiliano è entrato nel mirino di Conte, di Careca (collaboratore di Dunga per la Seleçao), ma anche delle grandi di Europa. Ieri il suo manager Joao Santos ha svelato a Crc il gradimento che gli hanno espresso per l’ex veronese sia il Real Madrid sia l’Arsenal, però il Napoli si è già cautelato rinnovando di recente il contratto a Jorginho. Inoltre, a Castel Volturno l’argomento mercato è tabù e si pensa soltanto al Genoa. Gasperini è stato nel girone di andata tra i più bravi ad imbrigliare la manovra azzurra. A Marassi, il Napoli fece «solo» il 61% di possesso palla. Sarri da ieri sta studiando come incrementare questa percentuale in vista di domenica, con Albiol che dovrà far ripartire l’azione ancor più velocemente del solito e Hamsik maggiormente coinvolto in impostazione. Del resto, nel Barcellona non c’è un solo regista ma in pratica tutti, da Pique a Messi, diventano registi quando hanno il pallone tra i piedi. Il modello è quello e, non a caso, è un modello vincente. Fonte: gasport