Serie B, la Salernitana lascia Menichini senza parole
Menichini è costretto a disertare la sala stampa. «E’ afono», spiega l’addetto stampa Lambiase. Al suo posto c’è il secondo, Bonatti. «Se la differenza l’hanno fatta gli attaccanti? E’ un dato oggettivo, anche se riduttivo. Noi abbiamo avuta poca lucidità nel concretizzare l’enorme mole di gioco costruita fino al decimo della ripresa. Le ragioni? Purtroppo ci troviamo in una condizione di classifica che penalizza lo stato emotivo e fa perdere la lucidità. Conoscevamo la qualità del Lanciano, ma l’atteggiamento che i nostri avversari hanno tenuto nel primo tempo, con un 4-5-1 in fase di non possesso, ha dimostrato il rispetto ed il timore che avevano nei nostri confronti. Non c’è stata rilassatezza, ma solo scarsa lucidità». Due cose hanno lasciato perplessi: la tardiva sostituzione di Tounkara, palesemente in affanno, e la gestione della gara dopo l’1-1. «La gestione dopo l’1-1? Se ti lasci condizionare dai risultati altrui, perdi di vista il momento della gara. L’enfasi del pareggio – spiega Bonatti – ha portato la squadra a voler conseguire il risultato pieno. In quella fase si evidenziava tutta la voglia dei ragazzi di uscire fuori da una situazione critica». La gestione Menichini non ha determinato l’attesa svolta. Soprattutto all’Arechi la squadra ha raccolto poco. «Un altro elemento oggettivo – aggiunge Bonatti – è che abbiamo affrontato Pescara, Crotone e Virtus Entella, tutte squadre in salute. Certo, se abbiamo fatto la prestazione ma i risultati non sono arrivati vuol dire che non è stato sufficiente, che ci è mancato quel quid che poteva fare la differenza. Tounkara? Non è nostra consuetudine parlare degli assenti. Credo che vada premiata la volontà di voler ottenere un risultato attraverso l’utilizzo di questo ragazzo. Il rigore? Non me la sento di valutare. In ogni caso sono qui anche per testimoniare la volontà del gruppo di non arrendersi. Non è un segnale di resa né di menefreghismo».
MARAGLIULO. L’allenatore ospite è più che soddisfatto. «Credo – dice – che sia stata una bellissima partita. Nel primo tempo ha fatto meglio la Salernitana, colpendo anche un palo. Ma il Lanciano non si è mai messo in difesa, abbiamo sempre cercato di ribaltare l’azione. Nella ripresa, dopo la sfuriata degli avversari nei primi dieci minuti, siamo andati in vantaggio. Cosa è cambiato con la mia gestione? E’ stato determinante entrare e fare subito dei risultati positivi. Non sono un mago, però il morale in una squadra che è in fondo è determinante. Ora il morale è alle stelle, i ragazzi credono nelle loro potenzialità. Salvezza? La speranza è quella».
NALINI. «Non molliamo – sottolinea l’esterno della Salernitana – e daremo il massimo fino in fondo. Il mio lungo stop? C’è stata qualche incomprensione sul protocollo di lavoro. A Bologna avevano una strumentazione migliore e sono andati più a fondo, ma anche qui a Salerno avevano diagnosticato la stessa cosa: una condropatia ed un buchetto nella cartilagine».
Corriere dello Sport