Alberto Grassi: “Sono venuto a Napoli per imparare dal mio maestro Hamsik”
Il centrocampista classe '95: "Reja, Cigarini e Denis, suggerimenti per conoscere meglio Napoli"
In una lunga intervista rilasciata al Corriere dello Sport ecco le parole del centrocampista classe ’95 Alberto Grassi sulle sue aspettative nel Napoli e tanto altro.
So che ci può vuole svelare un retroscena su Hamsik? “Quando realizzò la sua prima rete italiana contro il Milan, lui vestiva la maglia del Brescia io ero presente allo stadio”.
Era solo un bambino… “E’ vero ma con l’ossessione del pallone in testa, ero già appassionato di calcio e mio padre già allora se ne fece una ragione”.
Di questo retroscena lo ha mai raccontato a Marek Hamsik? “Solo qualche giorno fa, quando ho cominciato a prendere confidenza. Non è solo un grande campione ma una persona squisita”.
Non rischia di essere troppo fazioso nei confronti del centrocampista slovacco? “Hamsik da sempre è il mio idolo, sono qui per imparare dal mio maestro e Marek è da sempre il mio idolo”.
Vi date anche del tu? “I sogni a volte si realizzano, in occasione della gara del 19 dicembre, mi ricordo un gran primo tempo dell’Atalanta, ma alla distanza vennero fuori le differenze e il Napoli vinse, ma non demeritammo a livello di prestazione”.
Da quella gara intuì che poteva essere già azzurro? “Ovviamente no, perchè pensavo all’Atalanta, ma prima le voci e a seguire le conferme mi spiazzarono e non poco, però alla fine sono felice di essere qui”.
Chi l’ha aiutata a conoscere al meglio la città di Napoli? “Mister Reja è stato fondamentale, lui ha creduto sempre in me. Mi ha lanciato in prima squadra e quando lui seppe che stavo per vestire la casacca azzurra mi disse cosa dovevo fare di preciso”.
Ha saputo quando mister Reja disse ormai va via il mio figlioletto? “Obiettivamente no, non c’ero in quel momento, era la viglia della sfida contro il Frosinone contro l’Atalanta. Quando poi attraverso i media lessi quelle parole fui la persona più felice del mondo”.
Lei sa che qui ci sono stati alcuni suoi ex compagni dell’Atalanta? “Denis e Cigarini. Il primo mi ha suggerito di comprare casa dalle parti di Posillipo ed è probabile che lo farò nei prossimi mesi. Il Ciga invece mi ha dato consigli come affrontare questo esame e infine il professor Febbrari mi ha sostenuto e mi ha spinto a crederci”.
Attualmente però non è un facile ambientamento nella squadra, come mai? “Perchè sono arrivato in una squadra di fenomeni veri, devo solo conoscere al meglio i meccanismi di mister Sarri. So perfettamente che ci vorrà del tempo, ma aspetterò con fiducia il mio momento”.
Obiettivi con la maglia partenopea? “Sono gli stessi che la squadra vuole raggiungere in questo momento. Vincere più partite possibili a cominciare dalla sfida di Palermo per tenere il passo della capolista Juventus”.
In conclusione lei ha scoperto che per lei la vita cambia e tanto? “E’ vero che nell’ultimo anno e mezzo è stato un cambiamento continuo, dal vivaio dell’Atalanta, alla prima squadra fino al momento del trasferimento al Napoli. Purtroppo non è stato un inizio facile visto l’infortunio ma per fortuna sto recuperando il terreno perduto e mi auguro con il tempo di prendermi le giuste rivincite”.
La Redazione