Aronica: “Il Palermo è nel caos, Higuain e compagni ne mettono dentro tre e tornano a casa!”

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La trasferta di Palermo per gli azzurri avverrà in quello che può definirsi clima caotico…e non per questioni meterologiche. La squadra rosanero, che cambierà, ancora una volta guida tecnica, pare allo sbaraglio…Salvatore Aronica che vive questo disagio in prima persona, nonostante sia fuori squadra, ha passato gli anni più belli della sua carriera, cinque, in azzurro…

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Ancora caos a Palermo: che ne pensa? «Rivivo la situazione di gennaio 2013, quando andai al Palermo. Iniziò un via vai continuo. Il presidente cambiò il ds, da Lomonaco a Perinetti, esonerò Gasperini per Malesani, poi richiamò Gasperini e infine lo sostituì con Sannino. Un caos totale, in linea con il suo carattere focoso. Ora però sembra essere andato oltre: sta prendendo decisioni senza logica che destabilizzano l’ambiente».
Sbagliato rompere di nuovo con Iachini? «Sì, anche se da quando il tecnico è tornato la squadra ha ottenuto due sconfitte e un pareggio sofferto col Bologna. Però la rosa ha oggettivamente dei limiti e lui la conosce profondamente, avendo anche un ottimo legame con molti calciatori. La verità è che il Palermo ha pochi giocatori da A: dipende molto da Vazquez e Sorrentino, a prescindere da chi l’allena».
La gestione della vicenda può creare ulteriori disagi? «Il presidente ha sbagliato, non può richiamare Iachini e dopo tre partite rompere con lui. La squadra tutto sommato è legata al tecnico. In questo modo Zamparini non fa altro che creare insicurezza, nervosismo. Non si è mai visto un presidente parlare singolarmente coni calciatori. Si innescano
pericolose dinamiche interne e negative per lo spogliatoio».
Questo caos favorisce il Napoli o gli azzurri troveranno un ambiente incandescente? «Gli azzurri devono approfittarne, vincere 3-0 e tornarea casa. Non troveranno uno stadio ostile: i tifosi hanno contestato il presidente, noto una sorta di rassegnazione in città. Palermo è una piazza strana, la gente è stufa di questi cambiamenti, si è disaffezionata. Non penso ci saranno contestazioni. La squadra rischia di andare allo sbando: ieri si è allenata con un vice, oggi magari con un altro tecnico, domani chissà. Higuain e compagni erano già favoriti in condizioni normali, figuriamoci adesso».
Aronica ha vissuto in prima persona la volubilità del presidente… «Non ne parliamo. Quando ero al Napoli il presidente Zamparini mi chiamava tre volte al giorno per portarmi al Palermo, a scadenza di contratto, nel 2013 e invece sono andato addirittura a gennaio, visto che avevo capito che Mazzarri avrebbe lasciato il Napoli. Accettai con entusiasmo, ma a gennaio il presidente ha iniziato a cambiare tutto e siamo retrocessi dopo sei mesi disastrosi. Agli inizi di giugno mi disse che sarei diventato il capitano in B, il 20 dello stesso mese cambiò idea e mi fece sapere che non rientravo nel progetto, che ero vecchio e avevo il contratto troppo oneroso. Mi mise fuori rosa e mi chiese, invano, di risolvere l’accordo. Avrei voluto dare una mano, ma non me lo permisero. E ora, fino al 2017, sono ancora sotto contratto con il Palermo».
Zamparini ha però anche qualche merito… «Sicuramente. Nonostante tutto gli va riconosciuto di aver fatto giocare alla squadra dieci campionati di serie A, valorizzando campioni del calibro di Pastore, Cavani e Dybala. Va elogiato, ma quest’ anno ha esagerato, cambiando cinque volte guida tecnica».

Tratto da Il Mattino

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