Il punto della situazione – di Riccardo Muni: “Un punto per restare in corsa”
Con la trasferta sull’ostico campo della Fiorentina, si è concluso il mese di febbraio, un mese di fuoco che ha visto la squadra di Sarri affrontare quattro big: Lazio, Juventus, Milan e Fiorentina, appunto. Un mese cominciato bene, con la vittoria sul campo della Lazio e, quella casalinga, contro il Carpi. Un trend positivo che, però, si è interrotto a partire dalla sfortunata partita allo Juventus Stadium, persa per il gol piuttosto fortunoso di Zaza. A Firenze, gli azzurri hanno conquistato un punto, che in assoluto è un risultato di tutto rispetto e che permette alla squadra di Sarri di mantenersi non troppo lontana dalla Juve capolista.
Tra l’altro, la squadra bianconera sarà ospite di quella viola alla quartultima giornata di campionato. Quella del Franchi è stata la classica partita dai due volti: il primo tempo, di marca viola, ha visto Higuaìn tornare al gol, dopo due gare di digiuno, poco più di un minuto dopo il vantaggio iniziale di Alonso. Oltre alle due reti, una per parte che hanno deciso il risultato finale, i padroni di casa hanno dominato il campo e centrato due legni, il primo con una deviazione appena percettibile di Reina ed il secondo con Tello in evidente fuorigioco non visto dall’arbitro. Nella ripresa è salito in cattedra il Napoli che ha cominciato a guadagnare campo, alzando il baricentro della manovra e sfiorando il gol in diverse circostanze. Clamoroso il doppio intervento consecutivo di Tatarusanu su Callejòn e Higuaìn e quello sul finire di gara, su tiro di Insigne. Nel primo tempo il Napoli ha sbandato in più di una circostanza, come mai prima in questa stagione e questo sia per meriti della squadra di Paulo Sousa, una delle pochissime che gioca un bel calcio, sia per evidente affanno in qualche elemento in maglia azzurra, soprattutto nella linea mediana. Allan è in affanno, avrebbe bisogno di riposare per ricaricare le batterie ed è, pertanto, meno esplosivo. Lo stesso Hamsik, nel primo tempo, è apparso leggermente appannato, finendo ingabbiato nella fitta rete del centrocampo gigliato. Solo nella ripresa, capitan Marek è riuscito a venire a capo di una situazione ingarbugliata, tornando a giocare ai suoi livelli abituali. Da Firenze sono emersi più interrogativi che indicazioni. Il primo riguarda Gabbiadini, messo in campo da Sarri nei tre minuti di recupero, giusto in tempo per mandare Insigne a tu per tu con Tatarusanu. Una mortificazione per un talento cristallino come quello del buon Manolo, troppo frettolosamente bocciato da Sarri. E proprio da questa bocciatura, nasce il secondo interrogativo che riguarda Gonzalo Higuaìn. Che il Pipita debba essere il titolare è fuori discussione, uno che segna da qualsiasi posizione e che colleziona i suoi numeri (25 gol in 27 partite) deve giocare sempre, anche con una gamba sola. Tuttavia, nelle ultime partite, è sembrato troppo spesso isolato ed in balia della coppia centrale delle difese avversarie e, pertanto, avrebbe necessitato di una spalla valida con cui dialogare per aprire le maglie delle terze linee avversarie. Chi meglio di Gabbiadini avrebbe potuto (…e potrebbe tuttora…) assolvere a questo compito? Chi invece si è confermato ad ottimi livelli è Koulibaly, un autentico punto di forza della difesa napoletana, anche se, di recente, qualche sbavatura pure l’ha commessa e pagata a caro prezzo. Nonostante l’amaro in bocca per l’appuntamento con la vittoria ancora rimandato, la partita di Firenze ha avuto l’effetto di portare l’umore del gruppo azzurro e della tifoseria, di nuovo su livelli alti. Vuoi perchè con l’1 a 1 il Napoli è riuscito a mantenere il vantaggio di cinque punti sulle terze (Roma e Fiorentina), vuoi perchè la distanza dalla vetta rimane ancora colmabile, la partita di Firenze sembra aver cancellato, almeno in parte, l’amarezza per i recenti risultati. Beninteso: a condizione che già dalla prossima partita, in casa contro il Chievo, la squadra di Sarri riesca a centrare l’obiettivo dei tre punti che le consentirebbero di agganciare in vetta la Juve, in attesa della partita dei bianconeri in casa dell’Atalanta.
Riccardo Muni