Italo Cucci: “Hamsik solo incazzato e Higuain formato Benitez. A Sarri vorrei dire due paroline…”

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Il Napoli dormicchia, la Juve s’allontana. Non vedo più la squadra  brillante e determinata che fino a un mese fa strappava applausi non  solo per le imprese del Pipita, ieri tornato al gol grazie a un errore  di Marcos Alonso solo per pareggiare il gol che lo stesso aveva rubato  ad una difesa dormiente. Era quella una squadra/ orchestra guidata da una bacchetta magica e – quando necessario – da un Hamsik in splendida forma e ridente, non incazzato come quello che ieri, dopo un’ora di gioco, ha mandato a quel paese la compagnia. Poi imitato da un Higuaìn formato Benitez, come se mesi di gioia e di gloria fossero passati inutilmente. Due reti in 67 secondi in apertura di partita, roba da polli, annuncio di un confronto che la Fiorentina avrebbe maneggiato con cura arrivando addirittura a colpire due volte la traversa, esibendo peraltro un Tatarusanu monstre davanti al voglioso quanto disilluso Higuaìn. Vorrei dire a Sarri, prima che s’adegui al pensiero dei pompieri, di spiegarmi cos’è successo alla Compagnia delle Meraviglie. Vorrei che dicesse ai suoi ragazzi che di questo passo si rischia non solo di perdere uno scudetto meritato ma anche una Champions sicura; vorrei che gli facesse vedere la furia della Juve e anche la rabbia della Roma: le loro ultime imprese – contro l’Inter e l’Empoli – partono dal cuore e arrivano ai muscoli, alla testa; stupiscono, soprattutto, la fresca potenza dei bianconeri dopo la dura battaglia con il Bayern e il volto spiritato di Bonucci, quello dei gol velenosi, manifesto di una volontà indomabile, così come è allarmante l’allegra potenza di El Shaarawi. C’è qualcosa di inspiegabile, nell’alterna energia di un Napoli che si accende e si spegne senza che sia l’avversario a piegarne la forza; e addirittura spaventa la facilità con cui una Fiorentina più graziosa che bella riesce a far ballare una difesa ch’era cresciuta a livelli di serena sicurezza; e anche Pepe Reina da qualche tempo accusa perigliose incertezze. Suoni la sveglia, Sarri, visto che si deve a un suo errore esiziale in Spagna l’aver spezzato il ritmo vincente di un Napoli strabello. Non me ne vanto, ma lo ricordo ai pifferai: perdere aiuta a perdere. Fonte: Il Roma

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