Benevento-Matera 1-1
BENEVENTO (3-4-3): Gori 7; Mattera 6 Lucioni 6,5 Pezzi 6; Melara 6 De Falco 7 Del Pinto 6,5 Lopez 7 (32′ st Mazzarani 6,5); Ciciretti 6 Marotta 6,5 (32′ st Raimondi 6) Campagnacci 6 (22′ st Cissè 6). A disp.: Piscitelli, Vitiello, Angiulli, Troiani, Mucciante, Petrone. All.: Auteri.
MATERA (4-4-2): Bifulco 7; Di Lorenzo 6,5 Ingrosso 6 Piccinni 6,5 Tomi 6; Carretta 5,5 (24′ st Casoli 6) De Rose 6,5 Armellino 6,5 Rolando 7 (39′ st Pagliarini sv); Infantino 6,5 Albadoro 6,5 (9′ st Gammone 6). A disp.: Biscarini, Meola, Zanchi, Zaffagnini, De Franco, D’Angelo. All.: Padalino.
Arbitro: Guccini di Albano Laziale.
Guardalinee: Stazi e Benedettino.
Marcatori: 43′ pt Infantino (M), 8′ st Marotta rig. (B).
Ammoniti: Mattera (B), Albadoro (M), Tomi (M), Campagnacci (B), De Rose (M).
Note: Spettatori oltre 6.000. Angoli 8 a 2 per il Benevent. Recupero: pt 3′, st 4′.
Si ferma la striscia di vittorie consecutive del Benevento, che contro un ottimo Matera paga le assenze. La squadra giallorossa meriterebbe di più per l’impegno e per le occasioni avute, ma alla fine tira un sospiro di sollievo per aver riequilibrato le sorti della sfida solo grazie ad un calcio di rigore. In effetti gli infortuni giocano un brutto scherzo ad Auteri. All’ultimo momento il tecnico giallorosso deve fare a meno di Mazzeo, spedito addirittura in tribuna, e di Cissè, che si accomoda in panchina e che entrerà solo nel finale. Al loro posto Campagnacci e Marotta: le qualità non sono in discussione, ma le caratteristiche sono differenti. Al rientro sull’out di destra c’è Melara, che torna dopo una giornata di squalifica. Padalino, che deve ancora fare a meno dello squalificato Iannini, opta per il 4-4-2 con Albadoro al fianco di Infantino in avanti, ma sceglie Rolando al posto di Casoli sulla sinistra e la ventunenne ala è una spina nel fianco della difesa giallorossa.
primo tempo. Il primo tempo è di grande intensità. Il Benevento va in cerca del gol in ogni maniera possibile, ma l’assenza del gigante guineano si nota. La partita la fa la squadra giallorossa, ma il Matera non si chiude e si affida alle transizioni di Albadoro, ben coadiuvato dai due esterni Rolando e Carretta. Vicino al gol ci va il Benevento con De Falco (11′), ma Il Matera è sempre in partita, Armellino impegna Gori a terra al 23′. La squadra di Auteri spinge sull’acceleratore a metà del tempo, ma non punge. Anche se al 37′ Bifulco manda in angolo un diagonale violento di Lopez. Un minuto dopo è la stessa ala di Spello a chiamare il portiere lucano alla respinta di pugni. Un po’ a sorpresa, a 2′ dalla fine della prima frazione arriva il gol del Matera. La difesa giallorossa sbaglia l’uscita sul fuorigioco sul cross dalla sinistra di Albadoro e per Infantino tutto solo è uno scherzo da ragazzi mettere dentro di testa dalla lunetta piccola. Una doccia fredda per i seimila del Vigorito, che però ritrovano un Benevento persino più agguerrito nella ripresa.
la ripresa. La squadra di Auteri perde in precisione, ma guadagna in determinazione. Così all’8′ è già pari. Scende sulla sinistra Lopez, uno dei migliori, crossa al centro per Marotta che in scivolata prova la deviazione vincente: nel tentativo di anticipare l’avversario, Ingrosso tocca con una mano e l’arbitro assegna il rigore. Dagli undici metri Marotta batte centrale, Bifulco intuisce ma non trattiene. E’ un momento di grande pressione e il Benevento prova a far sua la partita, anche se corre un grosso pericolo quando su una serie di rimpalli Armellino si ritrova davanti a Gori che in uscita sventa la minaccia. Poi è solo Benevento. Ci prova Mattera al 17′, ma Bifulco è bravo e fortunato. Poco dopo la mezz’ora è il neo entrato Raimondi a chiamare Bifulco al miracolo sulla sua destra. L’ultimo sussulto è da infarto per i tifosi sugli spalti: su azione da cancio d’angolo salta più in alto di tutti Lucioni e indirizza nella rete sguarnita, Piccinni ha un riflesso felino e salva sulla linea di testa. Finisce in parità. Il Matera dimostra di valere quanto le grandi del girone, ma forse se n’è accorto troppo tardi. Il Benevento rimane sul tetto più alto. Meritatamente.
Corriere dello Sport