Approfondimento: “E’ il solito attacco alle provinciali, anche il Milan non è da meno”
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Come una provinciale. I rossoneri si difendono al San Paolo con due linee sotto la linea della palla e giocano sulle linee di passaggio in mediana che bloccano le idee di Jorginho e gli inserimenti di Allan ed Hamsik che fanno fatica a trovare tempi e modi di affondare il Milan in maniera decisiva. Attaccanti compresi , il Milan si copre dietro la linea della palla tracciando una partita che a tratti sembra impossibile per l’attacco azzurro che non riesce a giocarla mai. Dalla metà non arrivano palloni e giocate decisive e sugli esterni il Napoli ci prova con le giocate di Insigne ( stupendo il suo goal ) e la profondità di Callejon che viene letteralmente mangiata da un Milan che viene a giocare al San Paolo con la consapevolezza di un’inferiorità tecnica. I rossoneri giocano un calcio mai propositivo e l’attacco azzurro sbatte contro un muro giocando una partita generosa ma nello stesso tempo imprecise. Tra la vittoria e il pareggio c’è il palo di Mertens : la sfortuna maledice ancora gli azzurri. Ci prova Higuain, marcatissimo e poco lucido nelle conclusioni dopo ben dieci mesi nei quali è protagonista assoluto e re indiscusso dei e goal. Difficile la giocata, improbo il compito per il Napoli tutto che fa fatica negli ultimi sedici metri. Neanche Gabbiadini ed il 4-2-4 finale non crea la scintilla determinante che apre le maglie rossonere e consegna al Milan un punto immeritato perc chi ha giocato come una provinciale consapevole della sua inferiorità tecnica. Enormi e continue perdite di tempo condizionano una gara mal condotta da un arbitro permissivo e superficiale nella sua conduzione che permette il giovanissimo Donnarumma di perdere tempo ad ogni rimessa. Scivola cosi tra mille rimpianti un tentativo dietro l’altro dell’attacco azzurro che sbatte contro la sfortuna e la poca lucidità.
A cura di Alessandro Tullio