Corrado Ferlaino e le sfide al Milan: “Ancora oggi mi chiedo cosa accadde quel primo maggio…”

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Napoli-Milan era la sfida del suo Napoli, quello degli scudetti, una di quelle gare, però, lo segnò indissolubilmente. Era il 1 maggio 1988, Corrado Ferlaino era il presidente di uno dei Napoli più belli e forti della storia, eppure…

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Il suo Napoli e questo Napoli: la città sogna a ventisei anni dal secondo e ultimo scudetto. «È legittimo l’entusiasmo perché la continuità di risultati della squadra di Sarri è impressionante. C’è una grande occasione per tornare al comando della classifica, però io ho imparato che bisogna sempre procedere con cautela: il calendario propone difficoltà per il Napoli come per la Juve. Ad esempio, dovremo anche noi affrontare il Bologna, anche se al San Paolo, non dimentichiamolo. Donadoni non mi sembrava un allenatore così bravoe invece sta facendo un ottimo lavoro».
Stasera c’è Napoli-Milan, la sfida scudetto degli anni Ottanta: quale ricordo le viene in mente? «Tanti, tantissimi. Anzi, per la verità uno».
Quale? «È un ricordo particolare, legato a un grande giornalista e a un grande amico, Gino Palumbo, che dirigeva la Gazzetta dello Sport. Quando andavamo a San Siro per giocare contro il Milan cercavo di avvicinarmi al suo posto in tribuna stampa e di capire se tifasse per noi, come garantiva, o per loro».
E per chi tifava? «Per il Napoli. Sempre per il Napoli».
Stasera al San Paolo ci saràuna bolgia, neanche una bandiera rossonera, come disse Maradona alla vigilia di quella partita del Primo maggio‘88. La più amara delle sfide contro il Milan, che vinse e sorpassò il Napoli in classifica. «La ricordo perfettamente, fu un grande dispiacere. Ci illuse il gol di Careca, ma non riuscimmo a pareggiare. Una partita segnata dal destino».
In che senso? «È una giornata, quella, su cui torno spesso a riflettere, una storia che non mi è stata mai molto chiara».
Si parlò di manovre del totonero, ricorda? «Ne tirarono fuori tante, io posso dire che non ci capii niente. Forse la stanchezza di alcuni giocatori rientrati dalle nazionali, non so. Certo, quel Napoli era uno dei più belli e più forti della storia».
Oggi Napoli-Milan non è una sfida scudetto. «Ma il Napoli faccia attenzione a Bacca: ha cominciato a segnare con regolarità, mi fa un po’ paura. E poi c’è un altro problema».
Quale? «Sarri è bravissimo, però gioca in un solo modo e gli allenatori avversari possono prendere le contromisure, bloccando le fasce e la fonte del gioco al centro. Il nostro allenatore è molto capace, saprà trovare la soluzione migliore».

Tratto da Il Mattino

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