Formula uno 2016 – SF16-H: la signora in ROSSO

Muso corto e snellissima: ecco la SF16-H. Il presidente: «Più ottimista del 2015

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Questa è davvero la Ferrari di Sergio Marchionne: viene spontaneo pensarlo mentre dalla Logistica di Fiorano proiettano su internet le immagini della SF16-H, dove la H — che sta per Hybrid — sostituendo la T di turbo, sottolinea una decisa sterzata «ecologica» che si allargherà sempre più alla produzione di serie. «La direzione ci ha chiesto di alzare l’asticella», ammette il progettista Simone Resta e, mentre pronuncia queste parole, vengono in mente i proclami del presidente: «Dobbiamo andare a Melbourne per vincere». Osare, osare e ancora osare. Dopo aver stupito tutti con un 2015 sopra le f1attese, ci si poteva attendere che questa nuova rossa fosse una evoluzione. Ma per mettere in discussione l’era Mercedes e riportare a Maranello un Mondiale che manca da nove anni (2007), non sarebbe bastato. Bisognava mettere in campo una sorta di rivoluzione. Marchionne e Maurizio Arrivabene hanno spinto su questo tasto. «Quest’anno dobbiamo cercare di vincere il Mondiale» dice senza nascondersi il capo della Gestione Sportiva, il quale parlando della SF16-H ne traccia un ambizioso profilo.«Definirla un’auto da corsa è un po’ riduttivo, il suo nome è Ferrari e questo va oltre il concetto di corsa. Se poi diventerà un’auto vincente, entrerà direttamente nel mito». I NUMERI A Maranello sottolineano che questa rossa è per il 90% dei componenti diversa da quella che ha smesso di correre ad Abu Dhabi. E diffondono una serie di numeri per spiegare lo sforzo che si è compiuto: 1.500 ore spese in galleria del vento, 250 mila ore di lavoro. E, come ha sottolineato Arrivabene, «il presidente ci ha dato i mezzi per far sì che in quest’auto nulla fosse lasciato al caso». Il risultato è questa SF16-H dalla livrea biancorossa stile anni ‘70 con il nero carbonio che solo parzialmente nasconde il grande lavoro compiuto dagli aerodinamici nella parte inferiore della monoposto, assai ricca di soluzioni curiose a livello di alette e deflettori. «Abbiamo lavorato su cinque aree— commenta il progettista Simone Resta, nel descrivere la sua prima creatura, dopo l’addio di Nick Tombazis —: la prima è il muso, dove abbiamo creato due canali per migliorare il flusso». Oltre ad avere all’estremità un bulbo che ricorda un po’ la proboscide della Williams (svelata poche ore prima), è effettivamente più corto, tanto che non sporge più dall’alettone. «La seconda area è rappresentata dalla sospensione anteriore che è ora a puntone e ciò ci ha consentito di migliorare la distribuzione dei pesi, la rigidità e l’inserimento in curva». Il terzo punto? Le fiancate: «Molto rastremate nel posteriore». In effetti, guardando la foto scattata dall’alto e confrontandola con quella del 2015, stupisce quanto sia più stretta. «Il profilo filante del f2retrotreno dovrebbe garantirci una migliore guidabilità», aggiunge Resta. Un altro punto importante è stato il lavoro sulla power unit condotto sotto la guida di Mattia Binotto e Lorenzo Sassi. «Abbiamo ridotto gli ingombri a favore dell’aerodinamica con lo spostamento di alcuni accessori e migliorato la combustione», ha rivelato Binotto. La quinta area, il posteriore; snellissimo. PILOTI Sebastian Vettel in cuor suo si augura che questa SF16-T sia l’auto giusta per raggiungere Fangio a quota 5 Mondiali: «Lo scorso anno è stato molto positivo, abbiamo ottenuto dei buoni risultati che ci hanno permesso di stabilizzare il team, che però rimane giovane e nuovo. Adesso iniziamo a vedere i risultati». Il punto debole della vettura 2015 era la prestazione sul giro secco (una pole e tre partenze in prima fila) ed è su questo che, come ha ammesso il tedesco si è lavorato molto: «E credo che i miglioramenti siano stati fatti. Cerchiamo di alzare l’asticella, in fabbrica sono tutti carichi a mille per vincere. Le aspettative ci sono ma poi vedremo quando davvero saremo vicini agli avversari». Pure Kimi Raikkonen, dopo due anni piuttosto anonimi, spera di tornare a brillare come un tempo, aiutato da una rossa che sulla carta dovrebbe essergli più congeniale: «Voglio fare un gran bel lavoro e grandissime corse, posizionandomi bene in campionato». TEST Domani la rossa sarà già in pista a Montmelò per il filming day, poi lunedì il primo atteso confronto diretto con la Mercedes: «È una grandissima macchina — fa dettare Marchionne quando è calato il sipario sulla presentazione —. Ci abbiamo lavorato per un anno, vedremo quando andremo in pista, ma sono più ottimista dello scorso anno».

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Fonte: gasport

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