Il muro del Carpi non favorisce gli azzurri che alla bellezza del solito calcio preferiscono il possesso palla e la pazienza nel palleggio nell’attesa di quell’attimo che sembra non arrivare mai. E’ solo questione di tempo perchè è vero che il Napoli è paziente nella manovra corale ma ha il tempo di vedersi annullato un rigore netto che può sbloccare la gara. Il tempo scorre , il Carpi si difende in 10 sotto la linea della palla e l’azione del Napoli ne risente perchè ampiezza e profondità non sono le stesse degli altri giorni. Bravissimo il Carpi nelle marcature preventive ed il Napoli fa fatica a tenere il passo anche per un problema “psicologico” : la prossima gara di Torino. Valdifiori non riesce a sostituire Jorginho ma sarebbe compito arduo di chiunque ad oggi perchè l’italo brasiliano rappresenta un’eccellenza tattica del ruolo che abbina fisicità e piedi buoni ad una lettura di gioco che squadra il campo in pochissimi istanti. Il Napoli continua a provarci ed il tempo scorre con il Carpi che sembra sicuro di portare a casa una gara all’inizio insperata perchè il San Paolo come al solito è una bolgia infernale per chiunque e mentre la Juve passa a Frosinone arriva l’episodio decisivo nel quale Higuain si fa trovare pronto. Higuain è l’uomo in più anche se non bisogna sottovalutare un Callejon straordinario che è l’artefice di una partita enorme sotto tutti i profili per intensità di corsa e sagacia tattica. Callejon rappresenta la capacità degli azzurri di stare novanta minuti in partita , dentro una partita che si deve giocare in tanti modi soprattutto quando non si riesce a sbloccare. E’ un Napoli che se anche non brilla come le altre volte mantiene inalterate le sue caratteristiche caratteriali ed atletiche dimostrando che non si è in vetta solo per caso. A Torino a testa altissima.
A cura di Luca Altomare