Il capitano Bruscolotti – Il ritrovato azzurro dopo il nero della depressione

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Lui era “Palo ‘e fierro”, il difensore che mordeva le caviglie agli avversari, quello che ai colori azzurri aveva dedicato una vita. Quello che offrì la sua storica fascia a Maradona, chiedendogli l’unico favore di vincere lo scudetto prima del termine della sua carriera, quello che quando decise di ritirarsi si aspettava di avere un posto all’ interno della società, ma non lo trovò. Seguirono periodi bui, quando la depressione si impadronì di Peppe Bruscolotti, il capitano, quelle delle oltre 500 partite in azzurro. Fu la moglie Mary, piano piano, a tirarlo fuori dal male oscuro, quando un giorno decise di buttar via tutte le medicine. E’ tutto riportato nel libro «Una vita azzurra: Peppe Bruscolotti, storia del capitano del Napoli», scritta da Rosario Bianco con il prezioso supporto fotografico di Sergio Siano. Ha vissuto gli anni di Vinicio, il capitano, ma anche gli anni difficili, quelli ad un passo dalla retrocessione. E’ rientrato in campo subito dopo un’epatite, perchè Pesaola aveva bisogno di lui, poi, capì che qualcosa era cambiato quando arrivò di Diego, l’uomo, l’amico, il calciatore che gli fece provare la “gioia”. Quello stesso ragazzo che, ultimamente, mentre lo abbracciava a Dubai, gli ha regalato un pallone, un pallone con la dedica «Grazie per avermi voluto capitano del Napoli». Ora sorride Peppe, li ha sconfitti davvero tutti, male di vivere compreso. Non c’è spazio per il grigio nella sua vita, perchè la sua è una vita “azzurra”. (Tratto da Il Mattino)

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