Clemente Mastella: “Io ho provato a sponsorizzare Insigne, ma Conte era una sfinge!”
Ci ha provato l’ex ministro Clemente Mastella a farsi un po’ procuratore di Insigne nei confronti di Conte, ma con il CT della Nazionale è difficile. Erano entrambi in tribuna all’ Olimpico, seduti uno davanti all’ altro. Entrambi non potevano togliere gli occhi da Lorenzinho.
Mastella, ne ha parlato con l’allenatore? «No, mi sono trattenuto dal farlo».
Però avrebbe voluto? «Che Insigne sia da Nazionale non lo scopro io e non tocca a me dirlo. Penso che Conte sappia bene il fatto suo».
Gomito a gomito per novanta minuti, possibile che non sia scappata nemmeno una parolina? «Niente, conoscete il tecnico, ha un carattere particolare. È abbastanza riservato, lui non parlava e io non chiedevo».
In passato, quando poteva, sapeva mettere la parolina giusta per i napoletani. «Con Vicini sì, è vero. Ma era facile spingere per giocatori che si chiamavano Ferrara, De Napoli, Romano, Carnevale: tutta gente da Nazionale».
E Insigne lo è? «Certo che lo è».
Silenzio totale anche quando Lorenzo ha pennellato l’assist per Callejon? «Ho esultato per le sue giocate e per i gol, non sono rimasto in silenzio perché tutti sanno che il Napoli è la squadra del mio cuore. Diciamo che ho sottolineato rumorosamente tutte le cose belle che hanno fatto Insigne e i suoi compagni».
E lui niente? «Una sfinge”.
Possibile e che non si sia minimamente tradito? «Ogni tanto un timido sorrisetto. Però bisogna sottolineare che è giusto così. L’allenatore di una Nazionale non deve manifestare in pubblico simpatie per una squadra o un calciatore in particolare. La mia impressione è che Lorenzo meriti la maglia azzurra e che Conte lo convocherà per gli Europei: faccio ovviamente una considerazione da tifoso del Napoli».
Sarà stato imbarazzante avere come vicino un pezzo di ghiaccio mentre a lei brillavano gli occhi e batteva forte il cuore. «Ognuno ha recitato bene il proprio ruolo. Io ho fatto il tifoso, mi pare ovvio».
Tratto da Il Mattino