“Il punto della situazione” di Riccardo Muni – “Un poker che zittisce i cori”
Il Napoli, chiamato a riscattare l’eliminazione dalla coppa Italia e dare un’accelerata alla corsa scudetto, si impone sul difficile campo di Genova, contro i blucerchiati allenati da Montella. Un campo non facile, sia per le precarie condizioni del manto verde, sia per il clima piuttosto infuocato con il pubblico di fede doriana che da una pessima prova di civiltà intonando i soliti beceri e datati cori razzisti. Ai cori razzisti, per i quali ci si auspica una soluzione drastica e definitiva, arrivano due risposte eccellenti: dalla squadra, con il poker servito da Higuaìn & co. e dal pubblico di fede napoletana presente sugli spalti del Ferraris, che risponde al razzismo con ironici applausi. Quella contro la Samp era una partita piuttosto complicata sia per l’agonismo messo in campo dagli avversari, chiamati a conquistare punti preziosi per la salvezza, sia per le code polemiche dovute alla diatriba Sarri-Mancini che, si temeva, potessero destabilizzare la squadra. Invece, il Napoli gioca da prima della classe, impone il proprio gioco, i propri ritmi e va sul 2 a 0 grazie ad Higuaìn, a segno per la ventunesima volta in altrettante partite ed al rigore trasformato da Insigne.
Tuttavia il migliore di tutti è stato il capitano, Marek Hamsik, che oltre a rifinire in maniera egregia il tridente schierato da Sarri, pressa, corre e gioca da mediano a tutti gli effetti. Il gol del vantaggio nasce dal pressing asfissiante dello slovacco che induce Barreto all’errore che innesca lo squalo Pipita che, a tu per tu con Viviano, non sbaglia e mette la partita sul binario del Napoli. Una partita maiuscola, quella di Marekiaro, condita da un gol esaltante, con gli avversari saltati come birilli e Viviano infilato sul secondo palo con un colpo di biliardo. Chiude i conti Mertens, subentrato a Insigne nella oramai consueta staffetta sarriana. Non sempre impeccabile, viceversa, la difesa e persino Pepe Reina commette un errore grossolano (…il secondo consecutivo dopo quello con l’Inter in coppa Italia…) in occasione del secondo gol dei padroni di casa, nato, è giusto sottolinearlo, da un corner che non avrebbe dovuto essere battuto, visto un fuorigioco non segnalato dall’arbitro di linea.
Due gol incassati sono decisamente troppi per una difesa che aveva abituato ad essere pressochè inespugnabile; due gol che hanno riacceso la speranza di rimonta dei blucerchiati per ben due volte, troppe per chi ambisce al massimo traguardo. Due errori dovuti anche ad un colpevole eccesso di sicurezza, quindi di distrazione, di calo di concentrazione e che sarà bene non si commettano più nel prosieguo. Però gli azzurri vincono la quinta partita consecutiva e tentano l’allungo in classifica, che non riesce sulla Juve, ma che riesce ai fini champions sull’Inter, che si fa imporre l’1 a 1 casalingo dalla cenerentola Carpi. Se i bianconeri si mantengono in scia degli azzurri, a due lunghezze di distanza, il terzo posto è lontano sei lunghezze ed è attualmente occupato dalla Fiorentina e, appunto, dall’Inter. In chiave futura, questo vantaggio permetterà di affrontare il febbraio di fuoco con relativa tranquillità…e non è poco! Il girone di ritorno, per il Napoli, comincia in maniera completamente diversa da quello di andata ed i sogni di gloria tricolore aumentano anche tra i più irriducibili degli scaramantici. Nonostante il primato che dura ormai da tre partite e la marcia irresistibile degli azzurri, è bene continuare a guardare esclusivamente partita dopo partita, cercando di migliorare sempre e di correggere quegli errori e quelle sbavature che, di tanto in tanto, ancora si commettono. D’altronde gli obiettivi stagionali erano diversi e non contemplavano il massimo traguardo e Maurizio Sarri, commentando le operazioni di mercato, ha tenuto a ribadirlo. In realtà, leggendo tra le righe delle dichiarazioni del tecnico di Figline Valdarno, traspare una certa amarezza per il mancato acquisto di quei due elementi di spessore promessi dal patron De Laurentiis non più di un mese fa. Ben vengano gli acquisti ‘prospettici’, usando un neologismo tanto caro a presidenti e direttori sportivi, a condizione che si misurino le parole sbandierate ai quattro venti e che, inevitabilmente, alimentano sogni ed aspettative tra i tifosi. Poichè il calcio è tutt’altro che una scienza esatta e poiché non è stata ancora provata l’equazione secondo cui le vittorie sono direttamente proporzionali ai soldi spesi, ci si goda questo momento magico, con l’auspicio che possa durare ancora tanto…ancora fino al 15 maggio!
Riccardo Muni