Luis Vinicio: “Il mio Napoli batte quello di oggi per i terzini e il regista, ma si ferma lì, infatti arrivò secondo…”

0

Il Napoli di Luis Vinicio diede spettacolo, un po’ come quello di Sarri di oggi. O’ Lione prova a fare un gioco, paragonando i protagonisti di ieri e di oggi. Se Il “suo” Napoli vince con i terzini e il regista, neinte può dinanzi a fuoriclasse come Hamsik e a chi viene da un altro pianeta, come il Pipita Higuain…

Factory della Comunicazione

Giochiamo a fare paragoni. «Il calcio è cambiato, sono cambiati i giocatori, è cambiato il modo di vivere, i paragoni sono azzardati».
Vediamo un po’, dal portiere agli altri. «Carmignani era perseguitato da quel nomignolo, ‘mani di fata’, ma fu un buon portiere e  prese solo due gol più di Zoff. Certo, Reina è un fuoriclasse».
I terzini. «Bruscolotti superiore a Hysaj. Peppe era una roccia. Orlandini, terzino sinistro, lo preferirei a Ghoulam. Più brillante Andrea che, in realtà, era un centrocampista che facevo giocare da difensore fluidificante. Altre caratteristiche, ecco».
Il regista. «Antonio Juliano è stato grande, fra i migliori del suo tempo. C’erano allora Rivera, Bulgarelli, De Sisti. Ma Antonio aveva una qualità in più. La grandissima professionalità, per esempio. E, poi, era un autentico capitano, un condottiero. Jorginho è giovane, deve ancora confermare le qualità che ha».
Il centrocampo. «Qui il discorso si fa complicato. Due modi diversi di giocare, non solo schemi tattici diversi. A centrocampo avevo due difensori che però dovevano creare gioco e Burgnich si divertì un mondo a giocare nel mio Napoli. Veniva dall’Inter campione di tutto dove però aveva fatto solo il difensore, spazzare la palla e via. Burgnich vale sicuramente Albiol. Per La Palma, centrale della difesa, parità con Koulibaly, ma il francese può diventare un fuoriclasse. Poi chi vogliamo paragonare, chi c’è rimasto a centrocampo? Ciccio Esposito e Allan? Completamente diversi. Lasciamo stare».
L’attacco? «L’anno del secondo posto non c’era più Canè e avevo preso Massa che avevo allenato nell’ Internapoli. Beh, Callejon è un’altra cosa, soprattutto perché è una pedina tattica importante, dà equilibrio, difende e attacca. Peppeniello faceva fuochi di artificio sotto porta. Segnò nove reti, terzo cannoniere dopo i 14 gol di Clerici e i 12 di Braglia».
Le ali sono imparagonabili? «Callejon a destra, Insigne e Mertens a sinistra. Tutto un altro mondo. Io a sinistra avevo GiorgioBraglia, discusso da tutti, ma segnava. Oggi le ali non sono ali, fanno un doppio lavoro, coprono e attaccano, sono mediani aggiunti e attaccanti esterni. È un altro calcio».
E Rampanti? «Chi c’è rimato nei paragoni col Napoli di oggi? Hamsik? Anche in questo caso, paragone improponibile. Hamsik è un fuoriclasse. Ora ha imparato anche a trascinare la squadra».
Rimane Clerici. «Irriducibile fino all’ultimo secondo. Un combattente, un generoso e un finalizzatore
magnifico. Higuain è su un altro pianeta, uno dei più forti al mondo, oggi. E non va solo in gol. Partecipa al gioco, fa le sponde, chiede e dà l’uno-due e ha colpi diversi per andare a segno».
Abbiamo fatto questi paragoni per gioco. «Va bene. Ci siamo divertiti. Ma quel mio Napoli arrivò secondo. Io auguro al Napoli di oggi di diventare campione d’Italia».

Tratto da Il Mattino

Potrebbe piacerti anche
Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

For security, use of Google's reCAPTCHA service is required which is subject to the Google Privacy Policy and Terms of Use.