Massimo Mauro sulla corsa al titolo: “Non è bestemmia, sarebbe un delitto lasciarlo ad altri!”
Anche i festeggiamenti, dopo le vittorie, sono diventati scaramanzia, ma nonostante quest’ ultima, la parolina vietata, qualcuno comincia a pensarla, qualcun altro a dirla, o a bestemmiarla. Per Massimo Mauro il Napoli ha un’occasione d’oro…
Restiamo nella scaramanzia: scudetto o bestemmia? «Scudetto. Mezzo il Napoli lo ha già portato a casa. Deve conquistare l’altra metà, la più difficile».
Sarà testa a testa con la Juventus? «Non credo, in un campionato dove tutti aspettano tutti non me la sento di considerare l’Inter fuori dai giochi. La Fiorentina è un gradino sotto, ha dimostrato di essere la meno continua».
È trascorso un intero girone sotto il segno degli azzurri. «La qualità di gioco espressa dagli azzurri è stata impressionante. Grandi meriti vanno riconosciuti all’allenatore».
Ha saputo cambiare in corsa, dopo un inizio deludente. «Commentai Sassuolo-Napoli e dissi che Insigne non avrebbe mai potuto rendere al massimo se utilizzato dietro la punta perché non ha il passo e il fisico del centrocampista, lui ha bisogno di giocare vicino alla fascia per esprimere la propria classe. Il grande pregio del tecnico è stato quello di ravvedersi, atteggiamento tipico di chi è umile e di chi ha fatto la gavetta. Oggi la sua voglia di vincere è superiore a quella degli altri colleghi».
Le differenze con Juventus e Inter? «I bianconeri sono stati ritoccati su una base storica, l’Inter è lì per merito di Mancini perché come gruppo ha bisogno di molto tempo per perfezionarsi, il Napoli è una vera squadra ed è la più spettacolare: quando gioca bene, crea dieci occasioni da rete, quattro se gioca male e per sua fortuna ne concretizza una buona parte».
È la Juve che tiene il passo del Napoli o viceversa? «I bianconeri devono migliorare, danno l’impressione di essere più solidi anche se meno convincenti sul piano del gioco. Higuain e soci hanno una condizione atletica ottimale e un entusiasmo sfrenato. Se continuano così sarebbe un delitto lasciare lo scudetto ad altri».
Tratto da Il Mattino