Nuovi, sconcertanti, particolari sull’assassinio di Ciro Esposito da parte di Daniele De Santis sono saltati fuori stamattina durante l’udienza a Rebibbia. Lo testimonia l’avvocato Angelo Pisani, attraverso il proprio profilo ufficiale Facebook: “E’ da poco iniziato dinanzi alla Corte d’Assise di Roma presso il carcere di Rebibbia il processo per la morte del giovane tifoso del Napoli Ciro Esposito, che vede alla sbarra Danilo De Santis. Gli avvocati dell’imputato hanno tentato di opporsi alle testimonianze dei soci e del presidente del club Milano Partenope che erano sul posto, così come del resto cercavano di non far ammettere a testimoniare stamattina la criminologa Angela Tibullo solo perché, oltre ad essere teste del Pm, è anche consulente di parte della famiglia Esposito nominata dagli avvocati Angelo e Sergio Pisani.
Ma la Corte ammette la testimonianza della criminologa, la quale che aveva parlato con Ciro Esposito quando il ragazzo era in ospedale a Roma.
E’ stata dunque finalmente ascoltata il teste Angela Tibullo: una testimonianza importante perché è la professionista che ha interrogato Ciro Esposito sui fatti. Vi è la registrazione del colloquio, un audio in cui Ciro Esposito riferisce chi gli ha sparato, descrivendolo nei minimi dettagli e definendolo con un termine napoletano: “chiattone”. Ciro dichiara inoltre che questi, quando lo ha raggiunto, lo ha spinto, “perché me lo sono ritrovato innanzi e per difendermi”.
Ciro ha confermato infine, come aveva detto anche alla madre, che era stato il De Santis a sparargli.
In questi minuti è stato introdotto un nuovo teste, la signora Dimitru. E’ la prostituta che ha tenuto compagnia a De Santis tutta la notte tra il 2 e il 3 maggio 2014. Viene chiamata da una sua amica rumena, lo raggiunge in un centro sportivo a Tor di Quinto: “abbiamo trascorso la notte – dichiara – bevendo e con cocaina”. “Mi sono addormentata – aggiunge – e quando mi sono svegliata lui era uscito per comprare sigarette e qualcosa da mangiare… dico alla mia amica che era con lui da un paio di giorni: andiamo via”.
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