Totonno Juliano: “Potrebbe toccare a noi, Sarri mi ricorda Vinicio, è grande come lui!”
Totonno Juliano, un cuore azzurro e taciturno, una bandiera, forse l’ultima. Ieri ha spento settantatrè candeline…505 partite con la maglia del Napoli da un bel po’se ne stava in silenzio. Amico di Dino Zoff, riservato come lui, viene descritto così dal portierone campione del mondo. «Uno che mi piaceva moltissimo era Antonio Juliano. Un tipo tosto, persona autentica, con un temperamento da condottiero. Giocava un calcio concreto, concedeva poco o niente alla teatralità. Lo hanno definito un napoletano atipico perché è il contrario dello stereotipo partenopeo».
Buongiorno Juliano, buon compleanno e buon anno. «Grazie, ricambio. E mò cosa vuoi da me?»
Scudetto è la parola che apre l’animo di Totonno. Ne parliamo? «Magari. Sarebbe pure ora».
L’anno nuovo è quello buono? «Perché no, potrebbe toccare finalmente a noi. Se lo merita il Napoli e se lo merita quell’uomo lì seduto in panchina».
Entrambi figli della periferia napoletana, Juliano di San Giovanni, Sarri di Bagnoli: quando Antonio indossava la fascia da capitàno, Maurizio tifava Napoli. Ci sono quasi vent’anni di differenza ma oggi il sogno è lo stesso. «Gli faccio i complimenti, è un signor allenatore. Mi ricorda Vinicio, un altro grande».
Chi ha memoria e sangue azzurro, dice che questa squadra è l’anima gemella di quella del ’75. «È vero. Ci sono delle cose in comune. La novità tattica, il gioco spettacolare, i tifosi che applaudono a prescindere dal risultato e questo benedetto secondo posto che può diventare primo».
Vinicio progettò il capolavoro. In campo Juliano era l’architetto, Burgnich e Bruscolotti le rocce, Esposito e Orlandini i portatori d’acqua, Clerici squarciava le difese, Braglia il cavallo pazzo. «Quel Napoli non è stato mai esaltato a dovere dalla critica. Vinicio ebbe dei meriti enormi, fu un innovatore e un trasformatore, trasmise messaggi importanti al calcio italiano. Noi la domenica ci divertivamo da matti ma durante la settimana si lavorava duro»
Il Mattino