In esclusiva per il Napolionline.com l’intervista ad Antonio Romano centrocampista della primavera del Napoli ora a Sant’Arcangelo squadra che milita nel girone B di Lega Pro. Antonio ci parla della sua esperienza a Doha con gli azzurri, delle parole di Benitez sul suo conto e dei suoi propositi per il 2016.
Sei arrivato nel settore giovanile azzurro alla tenera età di 12 anni e dopo tre anni di primavera questa è la tua prima esperienza tra i professionisti. Quali sono le differenze tra questi due mondi? “In Primavera non hai la pressione che ti dà la Lega Pro. Qui sei più attento, ti scontri con calciatori d’esperienza e se perdi una partita ti pesa molto di più. Nulla contro i settori giovanili che sono indispensabili per la crescita di un ragazzo ma lì se perdi una partita ti rifai alla prossima qui perdi punti che sono fondamentali per la salvezza“.
Nella primavera del Napoli hai avuto tante soddisfazioni dalla finale di coppa Italia contro la Juve al passaggio del turno in Youth League. Ci sono stati momenti meno belli? “Con la Primavera ho vissuto solo momenti belli, ogni partita, ogni errore, ogni critica mi ha aiutato a crescere. Eravamo davvero un gruppo affiatato, d’altronde, dopo 10 anni non poteva che essere altrimenti”.
Al San Paolo sei stato più volte presente in panchina…ricordi la tua prima volta sugli spalti da tifoso? “Si, come non potrei. Ero con mio padre e l’emozioni che si provano quando sei seduto su quegli spalti sono indescrivibili, lo sanno tutti. Spero di poter essere protagonista in quello stadio in futuro ed indossare la maglia della mia città e della mia squadra del cuore”.
Hai 19 anni eppure ne hai vissute parecchie a livello calcistico. Qual è l’esperienza che più ti ha segnato? “Affrontare il viaggio della finale di supercoppa a Doha contro la Juve con i tuoi idoli, essere lì in panchina affianco a loro e sentire scorrere sulla pelle i loro brividi, la loro adrenalina che era un po anche mia è stato sublime. Quando capi che quella coppa era nostra mi vennero i brividi, quella medaglia che ho ricevuto insieme a tutta la squadra è simbolo di un ricordo per me indelebile e spero di vincerne altre, da protagonista stavolta.”
Tutti ti paragonano all’ex capitano del Liverpool Gerrard. E’ lui il tuo idolo? “E’ sicuramente uno dei miei calciatori preferiti ed essere associato a lui è per me un onore”.
Benitez ti ha sempre esaltato e vede per te un futuro in serie A. Cosa pensi delle sue parole? “Ricevere complimenti da un grande allenatore come Benitez che ora è al Real Madrid è per me motivo di grande orgoglio. Le sue parole mi spingono a fare sempre meglio”.
Anche quest’anno eri presente al ritiro del Napoli a Dimaro con Sarri, sai dirci che aria si respirava? “Non so dirti di preciso, sono stato solo venti giorni in ritiro con loro ma i risultati si vedono ed è questo l’importante. Questo Napoli sta sorprendendo tutti, gioca bene e vince.”
Il 2016 è ormai alle porte, cosa ti auguri per questo nuovo anno? “Mi auguro di fare bene, di aiutare la mia squadra e di poter fare presto il salto di qualità“.
Siete tredicesimi in classifica nel girone B della Lega pro. Quali sono i vostri obbiettivi stagionali? “Il nostro primo obiettivo è raggiungere la salvezza e far contenti i nostri tifosi, lo meritano”.
La prima in classifica del tuo girone è lo Spal squadra in cui gioca Nikita Contini, hai ancora rapporti con lui o con altri ragazzi della Primavera? “Si, li sento quasi tutti. Abbiamo condiviso dolori e gioie calcistiche per 10 anni e non si dimentica tutto cosi. Auguro a tutti il meglio”.
Da 1 a 10 Come ti senti a livello psico-fisico? “Inizialmente ho trovato un po di difficoltà ma ora ho raggiunto la serenità che mi serve. Mi do un 8”.
Convocato più volte nella nazionale under 17 e 18. Quale partita non dimenticherai mai? “Un ricordo negativo, sfortunatamente. L’eliminazione dagli ottavi di finale del mondiale contro il Messico. Essere lì era una gioia indescrivibile e continuare sarebbe stato magnifico, ci sono rimasto davvero male quando l’arbitro fischiò e capi che il nostro sogno mondiale era finito.”
Tutino e Roberto Insigne all’Avellino non stanno facendo molto bene, a cosa è dovuto questo loro calo, secondo te? “Roberto sta trovando ora un po’ di spazio e deve essere bravo lui a sfruttare le occasioni che la squadra e la società gli offrono. Per Genny il discorso è diverso, l’allenatore non gli ha mai dato la possibilità di mostrarsi e di far vedere il suo reale valore. E’ 96 come me, è giovane e sta facendo fatica è normale a quei livelli. Spero venga fuori al più presto. Entrambi sono calciatori importantissimi, gli auguro il meglio e spero di poter giocare ancora con loro in futuro.”
Intervista a cura di Rosanna Buonauro
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