Da Alemao alla fine di Conte. A Bergamo succede di tutto

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Quelle 100 lire per i ragazzi cresciuti con l’euro non significano nulla. Oggi sarebbero 5 centesimi, una monetina innocua. Quelle 100 lire, invece, stesero Alemao e costarono lo scudetto al Milan. Atalanta-Napoli è questo e molto altro: una storia di veleni e polemiche. Di doppi ex amati e sopportati. Di esoneri provocati.

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LA MONETINA. E’ l’8 aprile 1990, stagione unica per il nostro calcio: c’è il Mondiale e tre italiane si preparano a vincere tre coppe europee. Sono in due a comandare il campionato: Milan e Napoli, che gioca a Bergamo una partita complicatissima. Fino a quarto d’ora dalla fine non succede niente, poi di tutto: tra gli insulti e ululati, piove una monetina, che colpisce in testa Alemao e lo manda in ospedale. In casi come questi, scattava automatico il 2-0 e molti ci marciavano. Capita anche stavolta, per fortuna è l’ultima. È il Milan a sostenere il ricorso dell’Atalanta, ingaggia persino esperti nella lettura labiale, si scopre che Carmando, il massaggiatore del Napoli, dice un chiaro «stai giù» ad Alemao, mentre cerca di rialzarsi. Quell’aggancio in classifica dà lo slancio al Napoli per conquistare il secondo scudetto.

ALLENATORI. L’Epifania del 2010 non sarà dimenticata tanto facilmente da Antonio Conte: quel giorno la sua Atalanta perde 2-0 in casa con il Napoli di Mazzarri (doppietta di Quagliarella). E’ la prima sfida tra i due tecnici. Contestato dai tifosi, il giorno dopo il futuro c.t. si dimette. Arrivato in settembre al posto di Gregucci, chiude con un bilancio di 13 punti e dice: «Ho lasciato una squadra viva, vivissima, non ho fatto disastri». A proposito di allenatori: il saggio Reja, che arrivato al posto di Colantuono ha dato all’Atalanta gioco ed entusiasmo, ha lasciato tracce non banali anche a Napoli, quattro stagioni dal 2005 al 2009 con la doppia promozione dalla C1 alla A e chiuse con l’esonero. Come Ottavio Bianchi, il bresciano più amato a Bergamo (incredibile ma vero), che nelle due squadre ha giocato e poi guidato dalla panchina, gestendo la favolosa era Maradona.

DOPPI EX . C’è il centravanti ancora alla ricerca di se stesso: German Denis, a Napoli dal 2008 al 2010 senza fare cose clamorose (13 gol in 63 gare), è diventato lo straniero più prolifico dell’Atalanta, ma in questo campionato sta faticando. L’assenza di Pinilla gli ha dato un’occasione da non sciupare. Poi c’è il regista che vorrebbe essere più decisivo: Luca Cigarini, 28 presenze col Napoli 2009-2010. Chiudiamo con un altro doppio ex, il d.g. Pierapolo Marino: è stato a due riprese a Napoli, ha lasciato l’Atalanta lo scorso giugno dopo 4 anni. Fonte: gasport

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