ESCLUSIVA – Giuseppe Cesari (pres. Brescia): “I quarti di finale di Champions? Per noi è già un successo, ma non ci accontentiamo. Il movimento femminile, più fatti e meno parole”

All'interno l'intervista al presidente bresciano

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Il calcio femminile quest’anno con il Brescia ha raggiunto vette molte in Champions League con i quarti di finale e anche il Verona ha tenuto alto il vessillo del movimento femminile, oltre che un campionato mai come quest’anno davvero incerto ed equilibrato. Ilnapolionline.com ha intervistato il presidente del club lombardo Giuseppe Cesari sul momento della squadra e sul movimento femminile.

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Si aspettava che il Brescia raggiungesse i quarti di finale di Champions League? “Devo svelare un retroscena, quando nel sorteggio avemmo il Liverpool io dissi che se passavamo il turno sarebbe stato come vincere il trofeo, ora siamo ai quarti di finale e perciò siamo andati oltre le più rosee aspettative. La squadra si è preparata al meglio per questa manifestazione, un ritiro anticipato per arrivare al top in Champions e visto il rendimento possiamo essere più che soddisfatti”.

Nei quarti affronterete il Wolfsburg, una delle candidate alla conquista della Champions League, come dovrete affrontare questo importante avversario? “Credo che il precedente contro il Lione, dove subimmo due dure sconfitte, più per demeriti nostri che per bravura delle francesi, ci deve essere come un utile insegnamento. Dovremo avere un approccio aggressivo e al tempo stesso deciso per giocarcela alla pari, sapendo della forza delle tedesche. Dovessimo dare tutte noi stesse nel doppio confronto, allora potrei dire, al di là del risultato, di essere più che contento”.

Sabato scorso il Brescia ha battuto per 7-0 il S.Zaccaria, riscattando la sconfitta della passata stagione, come giudica la prova delle “leonesse”? “Devo essere onesto non ero presente al campo per motivi di lavoro, ma chi ha visto la partita mi ha riferito della migliore prova stagionale delle ragazze di mister Bartolini. Sono state impeccabili dall’inizio alla fine e sono entrate in campo con l’approccio giusto di chi vuole giocarsela per i primissimi posti. Il Brescia è sulla strada giusta e mi auguro che da qui a fine anno possa giocarne tanti incontri come quello disputato a Ravenna”.

Tra 48 ore giocherete in casa contro la Res Roma, un’altra compagine come la vostra che punta sul settore giovanile, che match si aspetta ed un bilancio sul vostro vivaio? “Il bilancio sul settore giovanile del Brescia è molto positivo, i risultati stanno arrivando e fino ad ora tutte le compagini lottano per i primi posti, questo aspetto è importante ma lo è se c’è un incremento di ragazzine che vogliono giocare a calcio, perché quello che conta è la crescita del movimento femminile. La Res Roma? Sono una società che ammiro, ha una rosa di elementi giovani e di sicuro avvenire, non a caso nelle varie nazionali ci sono calciatrici che militano nella compagine giallorossa. Sabato mi aspetto un match tosto, visto che sono ben allenate, però al Brescia serve la vittoria per rimanere in scia alle prime in graduatoria. Alla Res Roma auguro un campionato tranquillo ma a cominciare dalla prossima partita (ride n.d.r)”.

Lei segue con molta attenzione l’evoluzione del movimento femminile, come giudica il 2015 del calcio in rosa? “Sento spesso e volentieri addetti ai lavori soddisfatti del movimento femminile, soprattutto dal punto di vista della crescita, io invece la penso diversamente. Troppe chiacchiere e pochissimi fatti, non vedo questa evoluzione del nostro movimento, anzi stiamo andando sempre più indietro. Ad esempio fare queste due amichevoli in Oriente della nazionale italiana non è servito dal punto di vista tecnico ma solo per altri scopi che ha certamente danneggiato le ragazze nel bel mezzo del campionato e per noi società è stato negativo. Una svolta? Dare risalto ai territori in maniera esponenziale, ma purtroppo la Figc con Tavecchio in primis, non riescono a dare quella sterzata che sarebbe necessaria”.

Se dovesse dare un consiglio a Rossella Sensi, cosa gli direbbe per far crescere il calcio femminile? “Rendere il calcio in rosa a livello dei professionisti, dare il giusto riconoscimento alle ragazze che si sacrificano tanto ed emulare le compagini internazionali, però fino ad ora non ho visto tutto ciò, se consideriamo che il campionato è iniziato in ritardo con il rischio di sciopero scongiurato all’ultimo istante, però la situazione potrebbe evolversi visti i mancati emendamenti che le ragazze ancora non hanno ricevuto. Aspetto la crescita del movimento, ma ora come ora sono davvero deluso e non vedo a breve la tanto attesa svolta”.

Intervista a cura di Emilia Verde

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