Massacrato da 18 proiettili, muore Peralta, centrocampista della nazionale honduregna

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Un tragico fatto di sangue sconvolge nuovamente il calcio del Centro-Sud America. In Honduras, Paese colpito dalla violenza delle bande e con uno dei più alti tassi di omicidi al mondo, è stato infatti assassinato il centrocampista della Nazionale, Arnold Peralta. Appena 26 anni, secondo le prime ricostruzioni della Polizia locale, sarebbe stato raggiunto da alcuni colpi di arma da fuoco mentre si trovava nei pressi della sua auto nel parcheggio di un centro commerciale di La Ceiba. La conferma ufficiale in tal senso è arrivata dal portavoce del Ministero, Selvin Fernandez: “La morte di Peralta è stata causata da molteplici ferite di arma da fuoco al cranio ed al torace”. In particolare il giocatore sarebbe stato raggiunto da 18 proiettili di nove millimetri che hanno causato anche un trauma cranico aperto. Il movente del delitto, al momento, non è ancora chiaro ma è da escludere del tutto l’ipotesi di una rapina finita male dato che Peralta non sarebbe stato derubato. Il suo omicidio, invece, ricorda in modo sinistro molto da vicino quello del colombiano Escobar che venne assassinato più di vent’anni fa nel parcheggio di un bar a causa di un autogoal che costò alla sua Nazionale l’eliminazione da USA 94′. Peralta infatti giocava nell’Olimpia Tegucigalpa che era stato eliminato lo scorso fine settimana dalla semifinale della Liga Nacional de Honduras, il campionato di vertice del Paese, ma in in passato aveva militato anche nel Rangers Football Club in Scozia e nel Club Deportivo Vida. Un vero e proprio dramma, insomma, quello vissuto dall’Honduras con la cui Nazionale peraltro Peralta avrebbe dovuto regolarmente disputare l’amichevole prevista la prossima settimana contro Cuba. Questo è quanto riporta Goal.com

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