Lega Pro, Ciciretti risveglia il Benevento

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Ha scelto il teatro più suggestivo per prendersi la scena. Amato Ciciretti è uscito dal Cibali con la disinvoltura dei suoi 21 anni, acclamato anche dai tifosi avversari, protagonista di una di quelle prestazioni che incoronano una stella di prima grandezza. Il ragazzo della Magliana può essere l’uomo nuovo del Benevento che chiede con forza un posto tra le protagoniste di questo campionato. Una prestazione sontuosa, condita da due splendidi gol. Una prima volta importante anche per la squadra che non aveva mai prima d’ora segnato tre reti in campionato tutte in una volta e che beneventopotrebbe finalmente aver interrotto quella sterilità offensiva che non le ha consentito il salto di qualità in classifica. «Sapevamo che se fossero arrivati i gol, le nostre prestazioni avrebbero assunto un altro significato. In quanto a me credo di aver giocato una buona gara, come del resto hanno fatto tutti i miei compagni».
CRESCITA. Si schermisce il ragazzo che sogna di emulare Totti e che con la maglia della Roma Primavera vinse uno scudetto nel 2011. Sta crescendo e sembra lontano anche quel “selfie” che fece il giro dell’Italia dopo un gol nel derby dello Stretto tra Messina e Reggina. Lo aveva fatto il suo idolo, gli sembrò naturale ripetere la stessa scena: «Non lo farò mai più, quando la Reggina ha vinto i play out i tifosi calabresi mi hanno messo in croce». Capita, certe manifestazioni goliardiche si perdonano solo ai più grandi. Lui deve ancora crescere. Intanto condivide i meriti della vittoria di Catania con la squadra, che se lo coccola e lo tratta Lega pro 2come l’ultimo rampollo della famiglia.
protagonista. Per la prima volta quest’anno non ha più alle spalle la Roma: in estate ha chiuso con la “magica” e si è legato per due anni al Benevento. Auteri lo aveva chiesto espressamente al diesse Di Somma, gli piaceva quel ragazzo che punta l’avversario senza paura e lo salta quasi sempre. Una trattativa lampo al Mancini Park Hotel a Roma e contratto firmato a due giorni dalla chiusura del ritiro. Proprio quella preparazione cominciata in ritardo non gli ha permesso di essere pronto sin dall’inizio. Auteri lo ha tenuto in naftalina per un po’, poi lo ha utilizzato col contagocce. Pochi minuti ad Andria e un gol da tre punti al 91’ con un’azione da lustrarsi gli occhi, una serata in Coppa col Melfi e altri due centri da campione consumato. Poi, come spesso accade, quando tutto era pronto per il suo ingresso in prima squadra, arriva un infortunio contro la Paganese che ne rallenta l’ascesa. Ora però sembra che non ci possano essere più dubbi sulle sue possibilità di essere protagonista nella squadra giallorossa.

Corriere dello Sport

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