ESCLUSIVA – Diego De Luca: “Il Napoli di Sarri non soffrirà di vertigini. La piazza partenopea è un elisir per i campioni sudamericani”
Venerdì pomeriggio, presso “La Cartiera” zona Pompei Est, è stato presentato il “Romanzo del Grande Napoli, scritto da Dario Sarnataro e Giampaolo Materazzo dove si raccontano le gesta del club azzurro tra aneddoti e imprese calcistiche di tutti i livelli, Ospite d’eccezione è il grande campione brasiliano del Napoli degli anni ’80-’90 Antonio Careca. Ilnapolionline.com ha intervistato il giornalista di Radio Kiss Kiss sulle prossime sfide degli azzurri di Sarri e sul grande campione brasiliano presente all’evento.
Venerdì sera c’è stato come testimonial dell’evento alla “Cartiera” il grande Antonio Careca, che ricordi hai del campione brasiliano? “Ricordi da tifoso che frequentava lo stadio, ovvero di un campione che ha regalato mille emozioni alla città partenopea con i suoi gol e le numerose giocate che lo hanno reso il campione che tutti abbiamo amato e apprezzato al tempo stesso. Le sue reti regalarono il secondo scudetto e per questo e per altri motivi è rimasto nei cuori della gente partenopea”.
Per le movenze che esprime in campo, Higuain può ricordare il bomber verdeoro? “L’altra sera con l’Inter il “Pipita” segnò una rete simile a Careca tiro sotto l’incrocio e il portiere non ha potuto fare nulla, mentre il campione brasiliano lo fece a Bologna, nell’anno del secondo tricolore. Ogni calciatore ha caratteristiche tecniche diverse, ma è chiaro che Higuain sta accendendo i sogni e le speranze dei tifosi con le sue prodezze”.
A tuo avviso c’è una strana e alchimia magica che porta ad un grande rapporto tra i giocatori sudamericani e la piazza di Napoli, secondo te quale? “A mio avviso la città partenopea è magica proprio perché riesce a coinvolgere al meglio proprio i grandi giocatori del Sudamerica. Da Careca a Maradona passando per Cavani ed ora Higuain, tutti calciatori che non hanno tradito le attese ed hanno risposto con i fatti ad un affetto e un amore infinito dei supporters partenopei”.
A proposito dei brasiliani, Jorginho sembra aver ritrovato le giocate che lo avevano contraddistinto con la maglia dell’Hellas Verona, te lo aspettavi? “Io credo che in un centrocampo a tre Jorginho era la soluzione migliore per poterlo rivedere ai suoi livelli, gioca più sicuro ed è la chiave tattica vincente per Maurizio Sarri. Io però rispetto a molti addetti ai lavori non l’avevo visto male nella mediana a due con Benitez, ha sempre fatto il suo compito al meglio. Ci auguriamo che continui così”.
Oggi alle ore 12,30 si gioca Bologna-Napoli, quali possono essere le insidie contro l’undici di Donadoni? “A mio avviso sono diverse, l’ambiente che sosterrà la squadra per fare un buon risultato, poi Donadoni ha ridato le giuste motivazioni ad una squadra che aveva iniziato male la stagione e quindi ci terrà a disputare una buona partita. Il Napoli dovrà giocare il suo calcio, essere al primo posto dopo ben 25 anni può essere importante ma anche una responsabilità importante, perciò se giocano come sanno sarà vittoria, ma Sarri e i suoi ragazzi sono convinti dei loro mezzi. Le parole anche di Insigne sono la riprova che la squadra non soffrirà di vertigini e giocheranno carichi e concentrati contro i felsinei e ci metteranno la giusta concentrazione per ottenere i tre punti”.
Dal nostro inviato dalla Cartiera, Alessandro Sacco
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