Se la musica è corale, il merito è del direttore d’orchestra!
Quando il suo profilo da uomo in tuta apparve all’orizzonte del Napoli, i commenti sarcastici e il disappunto non mancarono. Un mare di scettici fu messo a tacere da Arrigo Sacchi, e Maurizio Sarri ha confermato quanto di buono di lui diceva chi lo conosceva veramente. Poche parole, molti fatti. Non come chi è rimasto per due anni, ancorato ad un 4-2-3-1. Sarri quando ha notato evidenti difficiltà, ha cambiato. Partito dalla linea difensiva, ora la difesa del Napoli è la migliore d’Italia. A centrocampo ha valorizzato in pieno Jorginho, e Allan, il giocatore più costoso del mercato estivo. Davanti c’era già il massimo della qualità, ma Sarri, ha armonizzato il tutto, tirando fuori il massimo da Gonzalo. Ci sono due punti inderogabili per l’allenatore: l’impegno ed organizzazione. La sua è un’orchestra, se sbaglia uno, viene meno il gioco corale che incanta. Quello che incanta anche con le cosiddette riserve. Lo si legge su Il Mattino
La Redazione