RIEPILOGO: Missione compiuta, o meglio sorpasso compiuto. Serata da incorniciare al San Paolo, il Napoli batte l’Inter a Fuorigrotta e torna in vetta dopo 25 anni. Gli azzurri riscrivono la storia grazie a una doppietta di un super Higuain, che stende la corazzata di Mancini; i nerazzurri con Ljajic provano la reazione, ma nel finale Reina con un miracolo fa esplodere la festa. La città si gode il primato con la propria squadra in delirio sotto la curva, dopo un quarto di secolo comanda il Napoli.
CERTEZZE ( Pro ): Testa – Coda… Higuain e Reina. L’argentino apre, lo spagnolo decide con un guizzo che poteva anche andar bene così. L’attaccante con una prodezza fa capire a Melo e compagni chi dovrà prenderle di li a poco, il portiere con una prodezza evita la beffa nel finale. Testa e coda di una squadra super, sempre più piena di se e consapevole della sua forza. Testa e coda perché nel mezzo ad orchestrare il gioco ci sono gli Hamsik, gli Insigne, i Koulibaly gli Hysaj e i Jorginho, nei ruoli di capitalizzare al meglio la cultura del lavoro e l’aspetto tattico di Sarri. Qualcuno aveva gridato al ” ridimensionamento ”, invece il Napoli anche in una partita dalle mille chiavi di lettura, non ha minimamente snaturalizzato il suo credo tattico, mettendo per lunghi tratti di gara quella che ha detta di tutti, era una vera e propria corazzata. La squadra più fisica, più compatta, e solida d’Italia. La versione 2.0 del ”tiki – taka ” spagnoleggiante, rivisto all’ombra del Vesuvio e quindi naturalizzato Made in Naples; forse meno scintillante delle altre volte, più operaio sicuramente… ma allo stesso tempo efficace ed organizzato, lasciando le briciole agli avversari. Passo a te, poi me la ripassi, scappo, poi torno, ripasso e veriticalizzo, trovo chiuso ? poco male, torno indietro… e così via sulle fasce, o per vie centrali… Inventato da Sarri, brevettato dagli azzurri, e valido per tutta L’Italia… Tu chiamale se vuoi… Empolizzazione. No, Emozioni…!!
BRACCINO CORTO ( Contro ): E’ ora arriva il bello, o meglio il meglio deve ancora venire. Cantava Ligabue, lo ripete Sarri nelle orecchie dei calciatori azzurri. Si perché al tecnico toscano il finale al cardiopalma di Napoli – Inter proprio non è andata giù. Stanchezza o paura di non farcela ? Meglio la seconda, anche a detta del mister ” L’ansia da risultato ha paralizzato la squadra, che ha sbagliato cento palloni in uscita… questo non accade mai ” si anche perché ben otto undicesimi scesi in campo contro l’Inter, sono stati risparmiati in Europa League contro il Bruges. Scatta il ” Cazziatone ” quindi. Ora il Napoli non solo dovrà misurarsi con gli avversari in campo, ma anche con una tenuta mentale, di stress, che una squadra in testa dovrà avere. Da questa partita bisognerà ricavare solo la convinzione, e non l’esaltazione; le prime restano e rafforzano quanto di buono fatto fin’ora, le secondo invece possono minare il cammino. Altro lavoro per Sarri dunque, che dopo aver dato un’identità precisa e un organizzazione di gioco fantastica, dovrà lavorare sul piano B, B come Bologna…
A cura di Luigi Tramontano