Sotto il diluvio, la festa continua. Si canta, si balla e si sogna il ritorno in serie B. Emozioni che a Caserta da tempo non si vivevano con tale intensità. Eppure non è stato facile. Anzi, l’ex Siclari prova a rovinare tutto nel cuore della ripresa ma la reazione è devastante. Romaniello gongola e fatica a trattenere emozioni e sensazioni al termine di una partita quasi perfetta. L’unico errore di giornata avrebbe potuto compromettere una sinfonia incantevole. I rossoblù giocano a memoria. Ogni componente fa la propria parte con lo scopo di mettere il compagno in condizione di esprimersi al meglio in un 3-5-2 collaudato e con interpreti facilmente alternabili. Non c’è Capodaglio, in condizioni precarie, spazio a Rajcic a guidare la manovra. Murolo out? C’è il duttibile D’Alterio nel trio difensivo guidato magistralmente da Idda. La differenza, però, è nella furbizia e scaltrezza di un Mangiacasale infinito, a tutto campo e in grado di sbeffeggiare De Gol sul raddoppio timbrato De Angelis, un altro veterano abituato a vincere in Lega Pro (come Pezzella entrato nel finale).
Forse ha ragione Braglia, il tecnico del Lecce. La Casertana (+7 sulle seconde) adesso è la vera favorita. Non ditelo a Romaniello che dell’umiltà e del lavoro quotidiano ha da sempre fatto uno stile di vita. I suoi “operai”, infatti, eseguono con disinvoltura le indicazioni, mostrando il solito approccio psicologico orientato sul “non mollare mai un centimetro”. E la Lupa Roma nella prima frazione, schierata col consueto 4-2-3-1, diventa quasi uno sparring partner, evidenziando limiti strutturali e individuali. Scardina è troppo isolato. Siclari e Morbidelli corrono a vuoto e Volta, che dovrebbe essere un valido punto di riferimento tra le linee, è asfissiato da Agyei.
La partita. Proprio l’ex beneventano sbaglia al decimo la prima occasione della partita costruita da Mangiacasale. E’ un monologo campano. L’esterno al 18’ impegna Gobbo Secco attento ancora su Agyei al 28’. Il vantaggio è la logica conseguenza della supremazia casertana. Alla mezz’ora De Angelis da destra mette sul lato opposto. Rosato rinvia male di testa verso il centro. Mancosu al volo di sinistro gira imparabilmente alle spalle del portiere. Tutto facile e scontato dalle tribune, ma è uno spot da scuola calcio. Cioci capisce che qualcosa non gira e cambia tutto a inizio ripresa. Dentro Mancini, fuori Ferrari con la Lupa che passa al 4-3-1-2. Siclari affianca Scardina e Morbidelli è arretrato sulla linea dei mediani. E’ la Casertana, però, a sprecare almeno un paio di comode opportunità. De Angelis (2’) e Mancosu (17’) incocciano in Gobbo Secco. Al 20’ il pareggio improvviso siglato da Siclari che di testa sfrutta un traversone dalla sinistra. La Casertana s’arrabbia per una spinta su Rajcic non vista e reagisce da grande. Al 23’ De Gol nel tentativo di proteggere palla lascia incredibilmente via libera a Mangiacasale che gli ruba il tempo e gira al centro verso De Angelis. Il tocco di piatto destro è preciso, nonostante il disperato recupero di Carta. Per l’esperto attaccante partenopeo è terzo gol consecutivo, il quinto in campionato, dopo la doppietta ad Agrigento. In piena trance agonistica i rossoblù dilagano. Ancora Mangiacasale asseconda l’inserimento di Alfageme che di destro supera di potenza Gobbo Secco (25’). La festa continua, giusto così.Corriere dello Sport
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Liga – Real Madrid-Barcellona 0-4, il Corriere ‘bastona’ Benitez
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