La solita maschera a nascondere tensione e felicità. Si va avanti secondo il solito refrain. E Nicola Romaniello ormai ha scolarizzato un po’ tutti, a cominciare dai protagonisti in campo. «Non parlatemi di primato o altre cose. Volevo solo una prova del genere e sono stato accontentato dai miei calciatori. La reazione della squadra dopo il pareggio è stata grandiosa. Non abbiamo perso la testa e ci siamo rimessi a fare quello che sappiamo. Il primo posto è frutto di un gran collettivo. Continuiamo così. Dopo aver raggiunto quota quaranta faremo nuovi discorsi», dice l’allenatore che non rovina la giornata di festa ai tifosi: «La loro voglia di festeggiare è legittima, ma voglio una squadra concentrata. Rispetto alle prime uscite, adesso tutti vogliono battere la prima della classe. Il nostro inizio è stato a luci spente. Ora media e addetti ai lavori parlano della Casertana. Questo è un motivo in più da parte nostra per non deludere nessuno».
PROTAGONISTA. Il suo sinistro al volo ha spezzato l’equilibrio in una fase della partita indirizzata verso i binari prestabiliti. Marco Mancosu è uno dei valori aggiunti di una Casertana in vetta alla classifica e reduce da quattro vittorie consecutive, cinque nelle ultime sei giornate. Numeri impressionanti ma per il centrocampista l’obiettivo primario è «raggiungere i quaranta punti il prima possibile». E’ la soglia minima per la permanenza in categoria, unico obiettivo di una Casertana partita a fari spenti senza i favori dei pronostici. «Il mio gol conta relativamente. Volevamo vincere per continuare a vivere questo momento davvero ottimo. Stiamo bene e le cose ci riescono con una certa facilità. Non è mai facile quando di fronte ha squadre del genere. Vengono qui, si chiudono e cercano di crearti problemi ripartendo. Siamo stati attenti e bravi a non regalare nulla. Poi, le qualità nostre le conosciamo e siamo riusciti a metterle in risalto ancora una volta nonostante un campo reso pesante dalla pioggia».
E sulla classifica meglio non ragionarci troppo. «Certo che l’ho vista e vi posso dire con fermezza che mancano ancora tredici punti per raggiungere la nostra quota. Penso solo alla salvezza. Una volta che l’avremo raggiunta, vedremo dove la Casertana può arrivare. Il gruppo pensa a un obiettivo per volta. E’ naturale che guardare tutti dall’alto verso il basso fa davvero piacere. Restiamo, però, concentrati e con i piedi per terra perché il campionato non è finito certo ora», conclude Mancosu.
DELUSO. Si aspettava di più. Ovviamente non dalla squadra in campo solitamente dirompente, ma dal pubblico. «Abbiamo fatto il massimo per poter avvicinare la gente allo stadio. Biglietti ridotti e ribassati, oltre agli inviti fatti circolare nelle varie scuole del capoluogo e della provincia. Purtroppo non c’è stata la risposta che attendevamo», afferma il presidente Pasquale Corvino che aggiunge: «E’ un peccato; questo gruppo deve avere vicino più tifosi possibili. Ha bisogno del loro calore. Probabilmente la Casertana non è più radicata in città: più di questo davvero non possiamo fare».
Il sorriso ritorna argomentando la vittoria di una Casertana a volte sorprendente: «Dopo il pareggio della Lupa Castelli Romani c’è stata una reazione immediata e ficcante. Complimenti ai ragazzi perché ci siamo ripresi immediatamente. C’è stata una grande reazione; era importante vincere per mantenere questo ritmo. Come ho sempre ripetuto, magari essendo pure un po’ noioso, dobbiamo prima di tutto metterci al sicuro e raggiungere la quota salvezza. Di conseguenza potremo fare altri tipi di discorsi. D’ora in poi affronteremo Foggia, Messina e Andria, formazioni attrezzate e ben organizzate. In caso di una conferma in testa, allora i nostri obiettivi potrebbero subire delle variazioni», assicura in conclusione Corvino.Corriere dello Sport
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