Insigne lo sa – A Verona il Magnifico sogna di fare come Diego

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Insigne è napoletano e lo sa. La partita con il Verona, non la devi giocare, la devi vincere. Storia di rivalità che si trascina dagli anni di Maradona, un’ accoglienza sempre infarcita da cori razzisti e risentimento, anni vissuti a colpi di striscioni. Lorenzo era piccolo in quegli anni, ma Antonio Ottaiano, il suo procuratore dice: «Queste storie le ha sentite in famiglia, dove sono tutti tifosissimi del Napoli», e per lui «La sfida tra Napoli e Verona è innanzitutto il gol segnato da Maradona da centrocampo nel 5-0 al San Paolo». Un gol a Verona Lorenzo Insigne lo ha già segnato, quello del 3-0 nel primo anno di Benitez. Una rete per zittire gli quel «terrone, terrone» con cui i veronesi lo avevano preso di mira. Colpire lui per colpire Napoli ed i napoletani. Offese reiterate anche l’anno scorso, quando Insigne dopo l’operazione tornò in panchina e venne preso di mira durante il riscaldamento. Il coro dalla curva: «Insigne, figlio di p…». La sua replica e l’ invito a farsi sentire più forte: la tensione salì alle stelle. «Per un napoletano fare un gol a Verona è veramente il massimo», c’era scritto sulla torta con cui festeggiò il gol a Verona di due anni fa, e adesso il suocero preannuncia il bis. Lui è tra quelli che hanno raccontato a Lorenzo la rivalità. «Ero lì quando il Napoli negli anni di Diego subiva le offese dei tifosi veronesi». Intanto per la gara con l’ Inter sta preparando un bandierone da 12 metri, con i saluti di tutta la famiglia Insigne. Lo si legge su Il Mattino

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La Redazione

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