APPROFONDIMENTO – “A pensare male si fa peccato, ma…”

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Con il campionato fermo per la sosta imposta dagli impegni della nazionale di Conte ed in attesa di tornare ad ammirare e commentare le gesta di Hamsik & co., si può focalizzare l’attenzione sul trattamento che, nelle prime dodici giornate di questo campionato, i direttori di gara hanno riservato al Napoli. Un trattamento spesso in contrasto con quello talvolta eccessivamente generoso che stanno riservando alle squadre di testa. Maurizio Sarri, tra l’ironico e lo stizzito, ha affermato che per vedere assegnato un calcio di rigore sacrosanto alla sua squadra, occorrerebbe avere la casacca a strisce e, a ben guardare, non ha tutti i torti. Non si vuole passare né da vittime, né fare stucchevoli piagnistei, si vuole solo far luce su quanto ingiustamente tolto. Andando con ordine e quindi dalla prima giornata di campionato, Sassuolo-Napoli: sul punteggio di 1 a 0 per il Napoli, manca un rigore per fallo su Hamsik. Sassuolo-NapoliLa partita finirà con il successo, in rimonta, dei neroverdi di casa e con l’amaro in bocca per i tifosi partenopei. Non va meglio alla seconda giornata, Napoli-Sampdoria: sul punteggio di 2 a 0 per gli azzurri, viene concesso un rigore inesistente alla Sampdoria che riapre la partita e che consentirà alla formazione di Zenga di agguantare un insperato pareggio che fisserà il punteggio sul 2 a 2 finale. L’elenco prosegue e si arriva alla terza giornata, Empoli-Napoli: sul punteggio di 1 a 1, l’Empoli torna in vantaggio con un gol di Pucciarelli al termine di un’azione viziata per fallo di mano dell’empolese Saponara. Empoli-Napoli (23)La partita terminerà con un altro 2 a 2 finale. Facendo un salto alla giornata numero sette, si arriva a Milan-Napoli: mancano un rigore e l’espulsione del milanista Zapata per interruzione di chiara occasione da gol. La decisione arbitrale sarà ininfluente, poiché gli azzurri stravincono la partita con un rotondo 4 a 0 in casa del diavolo. Alla giornata successiva, l’ottava, c’è Napoli-Fiorentina: nel finale di gara il portiere viola Tatarusanu rovina addosso ad Higuaìn ma l’arbitro non vede il fallo e non concede il sacrosanto rigore. Oltre a questo episodio, si segnalano la miriade di falli fatti dai calciatori gigliati, con l’arbitro che risparmia la doppia ammonizione e l’espulsione sia a Vecino che a Roncaglia. Anche questa volta, la condotta arbitrale ed il rigore non concesso non influiscono sul punteggio, vista la vittoria del Napoli per 2 a 1 solo che, vista la coda velenosa e polemica messa in scena dall’ambiente viola, è giusto rimarcare l’episodio che, in fin dei conti, ha permesso alla Fiorentina di non subire un passivo più pesante. All’undicesima giornata si registra un nuovo episodio ai danni della squadra azzurra. La partita è Genoa-Napoli, terminata con il punteggio di 0 a 0 e con un fallo del genoano Burdisso su Higuaìn non sanzionato dall’arbitro con la massima punizione. Napoli-Udinese (17)Questa volta non c’è dubbio che l’episodio abbia influito sul punteggio finale ed abbia un peso enorme sulla classifica e sul mancato primato degli azzurri. Infine Napoli-Udinese, partita terminata con il successo degli azzurri firmato da Gonzalo Higuaìn. Un entrata doppia su Allan, tra le altre cose ex dell’incontro, su cui l’arbitro dell’incontro decide di sorvolare e che fa andare su tutte le furie mister Sarri. Un tempo si diceva che a pensare male si fa peccato ma spesso si indovina, anche se si crede che nell’arco della stagione gli episodi a favore e contro finiscano per compensarsi. Tuttavia, non c’è alcun dubbio che il bilancio nelle prime dodici giornate, vede gli azzurri in credito netto con la fortuna. Nel calcio non esiste la contro-prova per cui non è possibile quantificare, in termini di punti, il peso di questi episodi sulla classifica della squadra azzurra. Nonostante tutto, il cammino del Napoli è ottimo e la vetta dista solo due punti, in cui sono raggruppate ben quattro squadre, ma proprio per questo equilibrio, a fine stagione, anche pochi punti potrebbero avere un peso enorme. Si invita per cui, chi di dovere, a fare la voce grossa ai piani alti del palazzo, non per chiedere aiuti, favori o trattamenti di privilegio ma solo che venga concesso al Napoli un giusto ed equo trattamento.

Factory della Comunicazione

Riccardo Muni

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