Hamsik, capitano senza paura: “Lotteremo per vincere lo Scudetto e l’Europa League. Giocavo da seconda punta e non era il mio ruolo”
Hamsik pigliatutto. Marek che ci crede e non si tira indietro, quando in Slovacchia gli chiedono di fare le carte alla stagione del Napoli. «Lotteremo per lo scudetto e anche per l’Europa League». E’ il raduno della Nazionale, sembra l’aula magna dell’Università: il Napoli è il caso del giorno. Sì, soffia forte il vento dell’Est sulla squadra di Sarri: i risultati e le ambizioni che crescono, stuzzicano eccome la curiosità del popolo del capitano. «Sono molto orgoglioso». Petto in fuori e cresta altissima.
«LOTTEREMO». E allora, l’urlo del capitano. Che squarcia il cielo di Senec, sede del ritiro della Slovacchia, e rompe gli schemi del vorrei ma non posso (dire). Giù la maschera, per favore: il Napoli può conquistare lo scudetto? «Beh, parlarne è ancora molto prematuro». Forza Hamsik, non ci deluda: i risultati e la classifica dicono che il Napoli può e deve credere nell’impresa. «Beh, sono tutte cose che al momento possono anche non significare nulla». Sì, ma la squadra gioca un gran calcio, subisce pochissimo e soprattutto è a due punti dalla vetta. «Si deciderà tutto nelle ultime giornate: siamo ancora troppo lontani». Come non detto. «Beh…». Si? «Credo che anche più avanti occuperemo i primi posti della classifica e parteciperemo alla lotta per lo scudetto». Gol al novantesimo.
VIVA L’EUROPA. E non finisce mica così: «Per noi è importante aver superato positivamente anche la fase a gruppi di Europa League». Positivamente è dire poco: qualificazione e primo posto aritmeticamente conseguiti con due giornate di anticipo, con il valore aggiunto del miglior attacco (16 gol fatti) e della miglior difesa (uno subito) dopo quattro partite. «Ci teniamo ad arrivare più avanti possibile anche in coppa». Mentalità vincente.
CHE ORGOGLIO. Al di là delle ambizioni, l’argomento Napoli appassiona anche per un altro aspetto: la lunga striscia di risultati utili. Un primato che in Europa non può passare inosservato: «Quindici partite consecutive senza sconfitte è un grande risultato: sono molto orgoglioso». E non potrebbe essere altrimenti: il Napoli è imbattuto dalla prima giornata di campionato, e per la precisione dalla trasferta con il Sassuolo del 23 agosto. Quasi tre mesi: all’epoca finì 2-1, e Hamsik segnò quello che ancora è l’unico gol del suo campionato (più un altro con il Bruges).
SVOLTA MODULO. La trasferta emiliana suggerisce anche lo spunto per affrontare il tema del rammarico: «C’è qualche rimpianto per l’avvio di stagione». Una sconfitta, dicevamo, e due pareggi in fila con Samp ed Empoli. «Sì, ma poi abbiamo cambiato il sistema di gioco e da allora non abbiamo più perso». Evviva il 4-3-3. E anche il nuovo ruolo: la vita da mediano, al capitano, piace da morire. «Da seconda punta, per me, era dura». Sì, la storia è nota. Ma come dire: chi ha avuto e chi ha dato, scordiamoci il passato. Tutto o quasi: perché domani, in occasione della prima amichevole in programma a Trnava, nel nuovo stadio gioiello pronto per essere inaugurato, Hamsik sfiderà la Svizzera di certi amici. «E’ una squadra di qualità: tre centrocampisti erano miei compagni, so di cosa parlo». Di Inler, Behrami e Dzemaili. Il neo genoano, però, è convalescente e non ci sarà: ma il revival sarà comunque intenso. Marek, capocannoniere della Nazionale nelle qualificazioni europee con 5 gol, rientrerà a Napoli mercoledì, il giorno dopo la seconda amichevole in calendario a Zilina con l’Islanda.
Corriere dello Sport