Carnevale è sicuro: “Con il Pipita il Napoli ce la può fare, in più ha un Hamsik che fa la differenza”
I suoi gol furono decisivi per la conquista del primo, storico, tricolore azzurro. «Oggi c’è Higuain, sì credo
proprio che Gonzalo farà vincere lo scudetto al Napoli»: AndreaCarnevale, oggi dirigente dell’Udinese, non mastica amaro all’esterno dello spogliatoio. Fuma l’immancabile sigaretta del dopo partita e a vederlo sembra più rassegnato che incavolato. «Abbiamo disputato una gran bella partita ma loro hanno il Pipita, ci ha castigato con una giocata fenomenale. Se hai un elemento come lui, nessun traguardo è impossibile».
Cosa la colpisce dell’argentino? «Tiene bene la palla, ha grande forza fisica, è un trascinatore. È totalmente cambiato rispetto a un anno fa. Higuain è la dimostrazione che un allenatore può incidere in maniera notevole, la sua metamorfosi con Sarri è stata pazzesca».
Higuain come Carnevale quasi trent’anni fa: i gol del Pipita per il tricolore? «Penso proprio di sì. Io ne feci pochi ma buoni, quasi tutti decisivi ai fini del risultato. Lui è capocannoniere, può vincere il titolo. Anche il Napoli ce la può fare».
Solo merito del nuovo allenatore? «È un cocktail di circostanze favorevoli. Questa vittoria è un segnale: quando non giochi benissimo e vinci allora può essere l’anno buono».
Senza il guizzo del Pipita sarebbe finita0-0? «Il Napoli può segnare in qualsiasi attimo della gara però noi li avevamo imbavagliati benino nel primo tempo. Il problema, quando di fronte hai uno come Higuain, è che in difesa devi giocare al centodieci per cento per novantacinque minuti».
Impressionato dagli azzurri? «Il Napoli è la formazione che gioca il miglior calcio. Si sono “abbassati” soltanto negli ultimi quindici minuti ma era palese un pizzico di stanchezza, sono reduci da un bel filotto di vittorie e alcuni elementi hanno bisogno di rifiatare».
Merito anche di Sarri, giusto? «Certamente. Gioco essenziale, semplice, fase difensiva e offensiva
concentrate in 35-40 metri: a me il Napoli piace tantissimo, è il mio favorito per la vittoria finale».
Il rapporto allenatore-Higuain non è quello che Carnevale aveva con Bianchi… «Assolutamente no. È il segreto della squadra, ricordo i musi lunghi di Gonzalo un anno fa e le continue litigate con arbitri e compagni. L’ho visto felice in campo, disponibile al sacrificio, grintoso, è un’altra persona».
L’elemento del quale non si deve fare mai a meno? «È ovvio che chi ha Higuain lo fa giocare sempre. Però se permettete l’uomo in più del Napoli si chiama Hamsik. È quello che garantisce la differenza, cuce il gioco, aiuta la difesa, fa un lavoro impressionante sulla trequarti e mette sempre gli attaccanti in condizioni di segnare. Marek è la vera chiave del gioco azzurro».
Percentuali scudetto? «L’Inter è in testa ma il suo gioco non mi convince, il Milan non è da scudetto, la Roma ha parecchia qualità con problemi seri in difesa e la Juve non è spacciata. È l’anno del Napoli».
Il Mattino