A Pagani vincono le difese, con il Cosenza finisce 0-0

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Paganese-Cosenza 0-0
PAGANESE (4-3-3): Marruocco 6; Palomeque 6 Schiavino 6 (21′ st Rosania 6) Magri 6,5 M. Esposito 6 Guerri 6 Carcione 6 Deli 5 (15′ st Berardino 5,5) Caccavallo 6,5 Gurma 5,5 (40′ st Martiniello sv) Cunzi 6. A disp.: Esposito R., Dozi, Sorbo, Grillo, Bernardini, De Feo, Borsellini. All.: Grassadonia.
COSENZA (4-4-2): Perina 6,5; Corsi 6 Tedeschi 6,5 Blondett 6 Pinna 6; Criaco 6,5 Arrigoni 6 Fiordilino 6 Statella 6 (41′ st Guerriera sv); Raimondi 5,5 (21′ st Vutov 5,5) Arrighini 5 (17′ st La Mantia 6). A disp.: Saracco, Soprano, Di Somma, Ciancio, Minardi, Ventre. All.: Roselli.
Arbitro: Mancini di Fermo.
Guardalinee: Dibenedetto-D’Alia.
Ammoniti: Guerri (P), Schiavino (P), Pinna ( C), Vutov ( C), Palomeque (P).
Note: spettatori 2000 circa. Angoli 6-4 per il Cosenza. Recupero, 2′ pt, 5′ st.
Vincono le difese, stentano gli attacchi e poco appariscenti le mediane. Il risultato? Giusto il pari senza reti, non privo di occasioni, peraltro quasi tutte generate da palle inattive, ovvero da punizioni dirette o con schema che hanno provocato le emozioni vere di un faccia faccia bloccato dall’inizio alla fine. Finta, contro-finta e destro a giro: l’assolo di Cunzi al 4′ finisce a fil di palo ma strappa i primi applausi ai presenti.

Tatticismo. Squadre corte, disposte al pressing alto. Paganese con la novità del tridente, Cosenza in formato standard: è la radiografia di partenza. Due minuti dopo l’occasione di Cunzi, arriva la risposta: Blondett salta di testa sulla punizione di Statella, posizione favorevole, marcatura zero, conclusione alta. Cosenza quasi in fotocopia al 15′: punizione stavolta dal lato destro, Raimondi manca l’impatto a un palmo dalla porta di Marruocco (sulle palle inattive, proseguono gli imbarazzi di stagione per i padroni di casa).
Partita tatticamente blindata, al di là delle distrazioni che consentono di tanto in tanto di ravvivarla. Squadre che partono dall’idea base di non concedere spazi agli avversari. L’intenzione degli uomini di Roselli sarebbe di costruire qualcosa di manovrato. Ma i dirimpettai di Grassadonia riescono a chiudere ogni varco, progettando ripartenze appena possono. Punzecchia Deli (21′): zampata ravvicinata e imprecisa a chiudere l’azione Caccavallo-Cunzi. Anche i calabresi provano la giocata singola: l’assolo è di Statella, tutto bello tranne il destro finale, sballato (31′). Il copione tenta di ribaltarlo il Cosenza quando prova a fare la Paganese: veloce ripartenza, sinistro a giro di Criaco di poco alto (36′). L’ultimo lampo della prima frazione arriva dalla punizione di Caccavallo (44′): esercizio balistico apprezzabile ma impreciso.Ripresa. Il Cosenza tenta l’accelerazione all’8′ della ripresa: Statella innesca Arrighini, che dà cenni di vita mettendo a lato. Per tentare di rompere l’equilibrio, i due tecnici mettono mano alle alternative. Grassadonia dà spazio a Berardino per vivacizzare l’avvicinamento alla finalizzazione. Roselli ricorre a La Mantia, il bomber di scorta (successivamente cambierà tutte le carte d’attacco con l’ingresso di Vutov). La punizione di Caccavallo (18′) trova una deviazione che per poco non beffa Perina. Quella di Guerri (23′) è meno incisiva e difetta parecchio di mira. Grassadonia tenta di scavalcare il centrocampo: direttiva per il portiere Marrucco, che con calcio lungo prova a chiamare in causa le punte. Aumentano i falli, di gioco se ne continua a vedere poco. Alla mezz’ora la Paganese va con la classica dormita su punizione altrui: La Mantia insacca ma il tutto è vanificato da un fuorigioco. I botti finali tenta di spararli la squadra di casa in 2’. Al 40′ Carcione coglie l’incrocio col destro da punizione, poi Perina è costretto agli straordinari sul tentativo ravvicinato di Cunzi. Finisce in pari, la Paganese torna a conquistare qualcosa in casa, il Cosenza porta a cinque il numero di risultati utili consecutivi.
Corriere dello Sport

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