Approfondimento – Napoli lo merita, lasciatela sognare

Vi racconto la mia Napoli. Una Napoli sognatrice che trova nella squadra della propria città il riscatto per la gloria. Possiate voi amarla così come l’amo io

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“Napoli è la città dell’amore, delle canzoni, appartiene agli artisti e poi ai poeti. Napoli che sogna, Napoli che inventa, Napoli che ama e nu’s’accontenta. Napoli dei sapori e delle tradizioni, di Pulcinella e di Maradona, Napoli degli inganni e delle illusioni, che bella si veste nelle canzoni. Teatro vivo sotto un cielo sincero, per il suo colore ringraziamo Dio, che a Napoli ci vive e ne è felice, girando d’azzurro nei vicoli più belli e ricchi al mondo.”

Factory della Comunicazione

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Ebbene, questa si chiama filosofia napoletana. In poche parole riporto la mia Napoli vestendole addosso un’anima che si nutre di sentimenti ed emozioni. Le emozioni a Napoli si vivono, si respirano, si trovano senza poi cercare lontano e le si portano nel mondo chiuse dentro il cuore. Per questo motivo si racconta di un’antica storia secondo la quale chi viene a Napoli, quando va via, piange e si dispera: non esiste infatti una città capace di accogliere uno sconosciuto per diventar poi la sua culla protettiva. Napoli invece chest’è! “È bella assai!” direbbe un mio caro amico, ma io aggiungerei che come tutte le donne più belle e vanitose, Napoli è complicata. “Ha un sacco di problemi Napoli, la gente è disperata a Napoli, non c’è lavoro o non si vuol lavorare a Napoli”, questo raccontano i giornali e nessuno, dico nessuno si fa napoletano e cerca di capire. Perché i problemi a Napoli ci sono è vero, ma il napoletano i problemi della propria città li riconosce, li accetta e poi finisce per amare pure quelli. In questa grande città poi, c’è un momento in cui tutti questi problemi si dimenticano e ci si affida ai sogni, ci si abitua ad affidarsi a qualcosa come fosse Dio sceso in terra e si comincia ad amare il calcio e a venerare la maglia e lo stadio. -Ci si deve innamorare per vivere,- aggiungo, per affidarsi a questa difficile e bella realtà che nell’anonimato respira gloria e potere nonostante le batoste, le critiche e la mancata riconoscenza. E sapete oggi noi napoletani come stiamo sognando sprigionando amore qua e là tutti insieme? Stiamo sognando grazie ad un pallone, stiamo spargendo la parola dell’unione e della comunicazione portata da Sarri, ci stiamo fidando di questa persona umile e sincera, stiamo imparando a risolvere gli errori e a rimediare con le giuste soluzioni, stiamo raccogliendo finalmente i semi di Diego e a casa nostra sappiamo imporre minuziosamente la nostra assoluta supremazia. E questo al napoletano tifoso mancava veramente tanto. Grazie al tempio San Paolo poi, abbiamo imparato a cantare l’inno della Champions e a ricevere gli onori della cronaca di tutto il mondo , perché, i cori dei nostri ultras sono scritti sacri, (nulla di profano sia chiaro), sappiamo che il tifoso azzurro sa bene cosa significa perdere o vincere, sa bene interpretare la ricchezza delle coppe e l’orgoglio da ricercare nelle sconfitte… e ditemi voi se tutto questo non è rintracciabile nella sacralità. Noi siamo capaci di sognare grazie a questa muraglia firmata mister Sarri e per  il resto d’Italia si sa, altro non siamo che dei poveri fessi che si illudono per quello che è bestemmia per il mister e bestemmia per i tifosi: l’innominabile scu****o!

Lasciate sognare questa gente e lasciate che Napoli si riprenda quel che sempre l’è appartenuto: la gloria!

Diego Maradona of Napoli SSC

coreografia San Paolo
coreografia San Paolo

A buon rendere.

A cura di Emma Caterino

 

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